Sono stati il bianco e il nero gli elementi che hanno caratterizzato la seconda edizione de ‘La Passione Vivente’, celebrata venerdì 12 aprile nella chiesa di Sant’Andrea a Pescara.
Dopo il successo dello scorso anno, l’associazione culturale Sant’Andrea ha riproposto alla città l’evento di preghiera con molte novità. “Non è uno spettacolo o una rappresentazione, ma un momento di preghiera e raccoglimento –dice Antonio Luise, regista della Passione–.Purtroppo la location doveva essere strategica e tutto era pronto per svolgerla a Largo Mediterraneo, dietro La Nave di Cascella: un palco naturale con lo sfondo del mare, la sabbia, il nero della notte, il bianco delle luci sarebbero stati gli unici effetti scenici, ma, le previsioni meteo avverse hanno costretto l’associazione ad un cambio di programma”.
Ogni stazione è stata divisa in 4 momenti: la lettura del Vangelo, una meditazione di Giuseppe Porto, il canto del Metastasio e la partecipazione del popolo, il tutto supportato da immagini bibliche e di attualità.
“Anche in questa occasione Antonio Luise ha fondato l’aspetto culturale con quello religioso che ha coinvolto il ‘pubblico’ rendendolo inconsapevolmente protagonista – dice Maurizio di Francesco dell’associazione Sant’Andrea – perché la Passione di Cristo con figuranti ha suscitato emozione sia nel credente che nell’ateo”.