A Montesilvano si infiamma la polemica per la vicenda degli SPRAR ( Sistema di Protezione dei richiedenti asilo o rifugiati): nel Comune tra i primi ad aderire Aliano e Sospiri incalzano sindaco e prefetto.
È protesta contro il bando per l’attivazione di uno Sprar a Montesilvano. Oltre 2milioni e mezzo di euro da spendere per il mantenimento e la gestione di appena 161 profughi. L’appello alla chiusura dei centri di accoglienza negli Hotel Ariminum ed Excelsior e alla revisione dei dettagli riguardanti i fondi destinati all’accoglienza e alla gestioni di 161 profughi è lanciato dal capogruppo alla Regione di Forza Italia Lorenzo Sospiri: con lui il consigliere comunale ribelle, nonchè spina nel fianco della giunta Maragno, come in molti hanno ribattezzato Anthony Hernest Aliano.
Nel bando pubblicato dal Comune, guidato da Maragno, si legge: “Per l’elaborazione del progetto di attivazione dello Sprar sarà necessario prevedere 4 tipologie di servizi. Il primo di accoglienza, del valore di circa 750 mila euro per il triennio 2017/2019, fornisce il supporto per le esigenze quotidiane; il secondo di tutela psico – socio – sanitaria, orientamento e accompagnamento all’inserimento realizza un progetto di integrazione sul piano sociale, lavorativo e abitativo e ha un valore di circa 740 mila euro; il terzo, logistico, del valore di 617 mila euro circa, è un servizio trasversale di pulizia, manutenzione degli immobili e di acquisto dei beni materiali; infine il quarto lotto, del valore di circa 655 mila euro, inerisce le attività di orientamento e accompagnamento legale e mediazione interculturale“. Salta all’occhio l’importo totale pari ad oltre 2 milioni di euro. Proprio su questo dettaglio è intervenuto Sospiri: “Risulta difficile pensare che la città di Montesilvano abbia pronti nel cassetto oltre 2 milioni e mezzo di euro da spendere per il mantenimento e la gestione di appena 161 profughi“. Non solo, il capogruppo di Forza Italia alla Regione fa notare come per ogni profugo si intende spendere “17mila 155 euro a testa, praticamente lo stipendio annuale di un operaio medio“. Un cifra spropositata incalza Aliano: “Ciascun immigrato beneficerà di quella somma, senza dover lavorare, ovvero senza il dovere di garantire un servizio alla società, e soprattutto non sappiamo quale periodo verrà coperto dalla somma, ovvero tre mesi, sei mesi o un anno.
Il servizio del Tg8: