Asse attrezzato, direzione Chieti, in tilt dalle 7 di questa mattina: una squadra di operai dell’Anas sta potando due cespugli di oleandri e l’arteria si trasforma in un imbuto senza uscita.
Ci risiamo: ancora un inizio di giornata infernale per le migliaia di automobilisti che ogni giorno percorrono l’asse attrezzato. Stavolta il blocco, perchè non si più parlare di semplice rallentamento, è in direzione Chieti dove una squadra di operai dell’Anas sta tagliando qualche cespuglio di oleandri, di quelli che nascono spontaneamente dentro la carreggiata che divide i due sensi di marcia. I cespugli in questione si trovano lungo il rettilineo prima dell’uscita per la zona dei grandi ipermercati di San Giovanni Teatino, gli operai hanno ridotto ad una sola carreggiata diversi chilometri di strada (direzione Chieti) causando un ingorgo purtroppo simile ad innumerevoli altri. E se il traffico del primo mattino ne paga tutte le conseguenze intasandosi da molti chilometri prima del blocco, ossia dalla zona dei Colli per chi proviene da nord e dal cementificio per chi si immette sull’asse dal centro città, la domanda è una e una soltanto, sempre la stessa peraltro: perchè in Italia, e l’Abruzzo non fa eccezione, non si prevede una legge che imponga lavori notturni sulle arterie che lo permettono? Sì, una legge visto che il buon senso non è sufficiente. Costi della manodopera alle stelle? E l’Egitto oppure la Turchia, e moltissimi altri paesi non propriamente virtuosi in termini di economia, come fanno a permettersi i cantieri notturni? I cittadini automobilisti ormai esasperati se lo domandano da sempre, qualcuno potrebbe cominciare a fornire una risposta onde evitare che diventi la regola trasformare un normale percorso di 20 minuti in una via Crucis. Ultimo spunto di riflessione, non in ordine di importanza: perchè l’asse attrezzato è oggetto di “morbose” attenzioni solo quando se ne deve scongiurare il pedaggio oppure quando lo si trasforma in un enigma fatto di limiti di velocità?