Prima offende Zanda su Twitter dandogli del corrotto, poi gli chiede scusa in Senato: protagonista della “gaffe” la senatrice aquilana Enza Blundo.
“Abbiamo votato per consegnare il Senatore Caridi alla magistratura, in attesa di consegnare tutti gli altri corrotti a partire da Zanda”. Facile, facilissimo immaginare il putiferio di polemiche e critiche che quanto twittato dalla Blundo, a pochi minuti dal sì dell’Aula di Palazzo Madama all’arresto di Stefano Caridi, ha scatenato nel mondo politico italiano. Una “gaffe” decisamente pesante alla quale la senatrice aquilana pentastellata ha tentato di porre rimedio intervenendo in Aula, avendo un istante prima cancellato il tweet, per chiedere scusa di quanto scritto. “Intendevo, in generale, che ci possono essere altre persone non ancora individuate dalla Magistratura, qui in Senato. Ma non mi riferivo assolutamente, non volevo in nessun modo, e mi scuso con il senatore Zanda per aver dato questa impressione, che il termine corruzione fosse rivolto alla sua persona”. Tentativo di ricomporre la vicenda poco convincente a giudicare da quanto avrebbe dichiarato, tra i moltissimi altri, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ironizzando con un “può rimediare ancora meglio con un altro tweet..”. “Il tweet della senatrice Blundo era purtroppo inequivocabile. Prendiamo atto delle scuse della senatrice nei confronti del presidente Zanda, ma quanto accaduto merita una riflessione. Testimonia della natura di un sentimento di appartenenza ad un’istituzione, cui io e la senatrice Blundo facciamo parte, che mi lascia sconcertata- è quanto dichiarato da senatrice Finocchiaro.