Canistro, patron Santa Croce e 20 dipendenti bloccati

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Più di 20 persone, tra cui autotrasportatori e il patron dell’Acqua Santa Croce Camillo Colella, sono bloccate all’interno dello stabilimento di imbottigliamento a Canistro. Ingressi bloccati da un gruppo di manifestanti.

Ad impedire l’uscita un gruppo di dipendenti e sindacalisti. Polizia e Carabinieri stanno cercando di convincere i manifestanti a ‘liberare’ gli ingressi. La mobilitazione è stata proclamata nell’assemblea sindacale di ieri dai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e dalle Rsu dell’azienda sulla vertenza occupazionale in atto. La proprietà della Santa Croce, marchio di acqua minerale distribuito a livello nazionale, ha avviato le procedure di mobilità per 75 dipendenti in seguito alla revoca da parte della Regione Abruzzo della concessione per presunte imperfezioni nel documento unico di regolarità contributiva (Durc) e dopo l’apposizione di sigilli da parte dello stesso ente regionale che ha accusato l’azienda di prelevare acqua senza autorizzazione. Rilievi rispediti al mittente da parte del patron Colella. Alla luce del mancato accordo sindacale, dal 21 novembre prossimo per i lavoratori si apre lo spettro del licenziamento e l’accesso alla mobilità per due anni. Proprio ieri la Regione, che con la Santa Croce ha un duro contenzioso, ha pubblicato il nuovo bando. “Capisco il diritto di sciopero, capisco la rabbia dei lavoratori, ma il sequestro di persona non lo accettiamo e, in questo senso, chiederemo alla giustizia di stabilire eventuali responsabilità – ha detto Colella – Siamo una ventina, compresi 15 autotrasportatori che hanno i camion pieni per le consegne”.