Ripresa delle attività di consiglio ieri a Chieti all’insegna delle polemiche: in aula uno scontro a dir poco acceso tra il consigliere del Pd Marzoli e il presidente Aceto per le sorti della ex Burgo.
Due sedute nell’arco della stessa mattina di lavori dell’assise civica: alle 8.30 è stata la volta dei question time, a seguire ( alle 11.30 ) quella che doveva essere una seduta di solidarietà con Amatrice ad un mese dal sisma de 24 agosto scorso. Due sedute a fronte di un solo gettone di presenza da devolvere alle popolazioni terremotate: così era stato deciso, così si è fatto. Toni pacati, distesi e costruttivi fino al momento in cui giunti all’ottavo punto all’ordine del giorno, quello inserito per affrontare la ricollocazione delle forze lavoro rimaste senza occupazione in seguito alla chiusura della Burgo, la decisione del presidente del consiglio comunale Liberato Aceto di sospendere la seduta, rimandando ad altra data il confronto dell’aula sulla spinosa questione, ha scatenato una vera bagarre tra i banchi e lungo i corridoi. Ad assistere alla seduta di consiglio c’erano, infatti, alcuni ex dipendenti della cartiera di Chieti scalo i cui nervi sono letteralmente saltati una volta appreso l’ennesimo rinvio del dibattito. In aula, poi, lo scambio a dir poco velenoso tra Marzoli e Aceto col primo che ha accusato il secondo di applicare in maniera ottusa il regolamento comunale e quest’ultimo che con fare irremovibile ha chiuso la seduta, esattamente come deciso, alle 11.34 in punto. Una bagarre poi proseguita fuori dall’aula dove i lavoratori ex Burgo hanno atteso Aceto non risparmiandogli accuse e parole grosse: una rabbia implacabile di chi attende risposte anche dalla politica locale ormai da tanti, troppi, anni.