Mentre proseguono le indagini per la doppia minaccia a presidente e allenatore del Chieti calcio, destinatari di una lettera contenente un proiettile, ieri la Digos ha perquisito la sede degli ultrà e tre abitazioni.
I tre respingono ogni accusa dichiarandosi estranei ai fatti, la Digos intanto ha perquisito la sede degli ultras neroverdi a Chieti scalo ma anche tre abitazioni: si cercano elementi utili alle indagini scattate dopo la missiva di minacce inviata a presidente e allenatore del Chieti calcio, lettera contenente un proiettile. L’inchiesta aperta è per minacce aggravate. Le perquisizioni di ieri hanno dato esito negativo, ma il clima in città resta teso. Dopo mesi di contestazioni all’indirizzo dell’imprenditore romano neo presidente della società di calcio, i tifosi attendono ora di sapere se il tribunale di Chieti dichiarerà fallita la società: un fallimento per scongiurare il quale non sembrano esservi più molte speranze.
“Una busta gialla, una lettera con due nomi segnati con una croce, un proiettile di minaccia: allenatore e presidente del Chieti calcio nel mirino di una missiva dai toni inequivocabili“: così un nostro articolo del 23 novembre scorso. Subito scattate le indagini, Giacomini e Mariani ( rispettivamente presidente del Chieti calcio e allenatore neroverde) non hanno mai rilasciato alcun commento ufficiale ma la tensione in città è andata crescendo di ora in ora.