E’ con una lettera aperta che Giovanni Lolli, vicepresidente della Regione Abruzzo, si impegna ad aprire un tavolo che affronti concretamente la grave crisi dell’artigianato. Il 3 gennaio vertice con sindacati e associazioni.
Subito raccolto dal vicepresidente Lolli l’appello, sotto forma di decalogo di richieste inoltrate alla politica regionale, lanciato da sindacati e associazioni di categoria appena l’altro ieri: i dati relativi all’artigianato abruzzese parlano, infatti, di una crisi senza precedenti storici e soprattutto senza spiragli di soluzioni nell’immediato. Sono ben 12 mila i lavoratori di questo comparto inghiottiti dalla pagina più nera della storia dell’artigianato dal dopoguerra ad oggi.”Carissimi- scrive Lolli-, le questioni da voi poste nel documento presentato sono molto serie e meritano una risposta immediata da parte della Regione Abruzzo. E’ vero: soprattutto nell’ultimo anno c’è stata una prima, parziale ripresa economica e produttiva nel settore industriale (sia pure ancora frammentaria), ma questa ha riguardato prevalentemente le medie e grandi imprese. Nel mondo della piccola e piccolissima impresa, invece, rimane una sofferenza fortissima che richiede senza dubbio un pacchetto di interventi specifici. Per questo vi invito ad un incontro che per me si può tenere già il prossimo 3 gennaio 2017: in quella occasione prenderemo a base del confronto i punti indicati nel vostro documento che sono tutti concreti e ragionevoli”. In particolare sul Credito Lolli ricorda che “i 18 milioni di euro di FESR e i 14 milioni di euro di FAS 2007/2013 programmati dalla vecchia Giunta erano totalmente inattivi: sono stati sbloccati solo dalla nuova amministrazione e nei prossimi giorni l’operazione verrà completata con la quota residua”. Il vicepresidente spiega, poi, di “aver deciso di adottare una misura simile a quella varata dalla Regione Puglia e cioè consentire ai Confidi meritevoli di portare a patrimonio indisponibile i fondi rotativi FESR e FAS”. Da tutto questo, ma soprattutto dalla fortissima motivazione ad uscire tutti insieme dalla crisi in cui ristagna ormai da troppo tempo l’artigianato abruzzese partirà il tavolo di confronto convocato per il 3 gennaio: un tavolo che, tuttavia, dovrà avere la forza di rendere il più possibile immediatamente esecutivo tutto ciò che verrà concertato.