Secondo un famosissimo sito di viaggi internazionale la tratta abruzzese della “Transiberiana d’Italia”, che arriva fino a Roccaraso, è la seconda ferrovia più bella al mondo.
Conosciuta come “la Transiberiana d’Italia”, la ferrovia Sulmona-Isernia è una linea secondaria che collega l’Abruzzo al Molise: stando al sito di viaggi “Skyscanner”, la tratta che arriva fino a Roccaraso è la seconda più bella al mondo, superata solo dal California Zephyr Train, che unisce Chicago a San Francisco. Uno straordinario riconoscimento all’Abruzzo montano, così fortemente ferito dalla tragedia di Rigopiano, “grazie alle carrozze d’epoca e al paesaggio mozzafiato che rendono il percorso da Sulmona a Roccaraso un’esperienza indimenticabile, sospesa nel tempo e nello spazio” ( si legge sul sito di viaggi). Lunga 128,7 km, la linea storica supera i 1.268 metri sul livello del mare all’altezza della stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo.
Inaugurata nel 1897, la storica ferrovia attraversa gli splendidi paesaggi del Parco Nazionale della Majella e quelli dell’Alto Molise offrendo ai passeggeri un viaggio suggestivo nel cuore dell’Appennino tra le riserve, i boschi e i piccoli borghi del cuore centrale dell’Italia. La linea è un vero e proprio capolavoro di ingegneria ferroviaria, la cui realizzazione ha richiesto un tempo comprensibilmente lungo. La violenza delle nevicate in alcuni punti molto esposti, rese infatti necessaria la costruzione di gallerie paravalanghe, muri protettivi e persino la piantagione di intere pinete. Il tracciato presenta una pendenza massima del 28 per mille e un raggio di curvatura minimo di 250 m. Dai 348 m s.l.m. di Sulmona si sale ai 1.268 di Rivisondoli – Pescocostanzo, per poi ridiscendere, lungo ponti, viadotti e gallerie, ai 475 metri s.l.m di Isernia, in Molise. Un viaggio nella memoria storica della nostra regione che offre ai passeggeri la possibilità di scoprire gli incantevoli scenari di Abruzzo e Molise, con lo sguardo che si perde nella meraviglia di uno panorama unico e mozzafiato. La ferrovia, già gravemente danneggiata dalla Seconda Guerra Mondiale, venne riattivata nel 1960 per poi essere nuovamente sospesa il 10 dicembre del 2011, su disposizione della Regione Abruzzo, a causa dello scarso traffico di passeggeri. In seguito c’è stata una raccolta firme per la riapertura della “Transiberiana d’Italia”, ribattezzata così nel 1980 dal giornalista Luciano Zeppegno.