In Italia gli incidenti domestici fanno più vittime e feriti di quelli stradali e sul lavoro. Ogni anno su circa 7 milioni e mezzo di accessi al pronto soccorso, 1 milione e 800 mila sono dovuti ad incidenti casalinghi.
Un pericolo a cui l’Abruzzo non si sottrae. Un fenomeno di vasta portata che coinvolge, oltre agli adulti, anche i bambini per i quali i dati parlano di 31 ricoveri negli ospedali abruzzesi dovuti ad avvelenamento ed effetto tossico dei farmaci, o medicamento non specificato. I bambini da 0 a 4 anni insieme a persone con oltre 64 anni sono le fasce anagrafiche più colpite secondo dati ufficiali che, peraltro, colgono solo una parte di una più ampia problematica. C’è, infatti, un’alta percentuale di incidenti che, al momento della compilazione degli atti di dimissioni dall’ospedale, per ragioni diverse non viene ricondotta alle disavventure domestiche. Per mancanza di una “cultura” della prevenzione la casa diventa così un luogo infido, capace di tenderci “tranelli” tra cui i più frequenti sono: cadute da altezza (quasi il 30%, prima causa, spesso invalidante per persone over 64, a seguito di fratture al femore), inclusi inciampi e spinte, caduta a livello, (12%), urti (15.5%), ferite da oggetto tagliente o penetrante (12%), ustioni, lavori bricolage.