Ammonta a 105 mila euro la cifra richiesta dalla Virtus al Comune di Lanciano per lavori che i Di Maio avrebbero realizzato allo stadio. L’amministrazione Pupillo ha già replicato con un secco: ” Non dobbiamo nulla”.
Lavori allo stadio anticipati dalla società della Virtus Lanciano che, però, spettavano al Comune. Con questa motivazione i Di Maio hanno richiesto indietro, con una diffida, 105 mila euro circa all’amministrazione Pupillo. L’aspetto che più desta clamore, in tutta la vicenda, è che a chiedere dei soldi al Comune è una società presieduta da Valentina Di Maio attuale consigliere comunale di maggioranza: come dire, chiede soldi ai suoi alleati politici. Il Comune, dal canto suo, ha già seccamente respinto ogni addebito puntualizzando che da una attenta verifica non risultano lavori eseguiti dalla Virtus per conto dell’amministrazione comunale. E mentre si alimenta il botta e risposta tra le parti si fa strada una sorta di contro richiesta dell’ente guidato da Pupillo: lungo i corridoi del Palazzo qualcuno insinua l’ipotesi che il Comune, una volta ricontrollati i conti tra le parti all’epoca della Virtus in serie B, possa accertare che è la società dei Di Maio a dovere qualcosa all’ente. Ipotesi seccamente smentita dal gruppo imprenditoriale che mantiene la propria posizione e, anzi, ricorda al sindaco che i 105 mila euro dovevano essere deliberati entro il 18 ottobre scorso.