Come se non bastassero tutte le vicende, giudiziarie e non, che lo vedono protagonista in qualità di Dg della d’Annunzio di Chieti-Pescara, per Filippo Del Vecchio ancora vecchie “grane” legate al suo trascorso aquilano.
Ammonta precisamente a 538 mila 732,24 euro il danno certificato e contestato dalla Corte dei Conti ad ex Rettore ed ex Dirigente Generale dell’Università de L’Aquila, rispettivamente Di Orio e Del Vecchio, “per maggiori ingiustificati esborsi gravemente penalizzanti per l’amministrazione universitaria”. Lo scrive il Procuratore Regionale della Corte, Maurizio Stanco, nella relazione dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario 2017 : è a pagina 8 che si legge il passaggio in questione in cui si ricordano le due figure descrivendole come coloro che hanno “curato e concluso la trattativa contrattuale”. Poco prima, a pagina 7, sempre il Procuratore Stanco riepiloga i fatti in questi termini: ” La vicenda è quella della locazione da parte di un’università abruzzese di un capannone industriale da destinare a sede didattica, a seguito del sisma dell’aprile 2009, a costi, comprensivi di lavori necessari per adattare l’immobile alla nuova destinazione, superiori a quelli di mercato e a quelli ritenuti congrui dall’Agenzia delle Entrate. Il danno di euro 538.732,24 per maggiori ingiustificati esborsi è stato contestato a due soggetti, il Rettore e il Dirigente Generale”. Se, tuttavia, la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Abruzzo ha disposto la sospensione del giudizio “sino al passaggio in giudicato della sentenza civile”, balza l’attenzione che Stanco ha ritenuto di dare alla vicenda citandola, appunto, nella sua relazione. Una “gestione” di spazi e attività didattica nell’immediato post sisma del 2009, con l’università aquilana alle prese con carenze strutturali gravi e limitanti, che ha fatto molto discutere e scrivere. Scelte, appalti e affitti su cui spiccano sempre le figure di Di Orio e Del Vecchio: quest’ultimo, in particolare, sin dal suo arrivo alla “d’Annunzio di Chieti-Pescara” si è reso protagonista di tante altre spinose vicende, giudiziarie e non, alcune delle quali ancora in ballo (con pronunciamenti attesi a giorni) e nuovi scenari destinati ad aprirsi anch’essi a breve.
Raggiunto a telefono, l’attuale direttore generale dell’Università dell’Aquila, Pietro Di Benedetto, ricorda invece che l’Ateneo ha deliberato, nel 2013, la volontà di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni, soltanto se l’esito dell’azione penale sarà di condanna per i due imputati. Intanto restano ancora attivi due immobili in affitto all’Università: quello del rettorato in via Giovanni Di Vincenzo e quello che ospita i docenti e alcuni laboratori di Ingegneria nell’ex sede dello stabilimento Optimes. Di Benedetto ricorda anche che tali spazi verranno definitivamente lasciati non appena sarà pronta la sede in ricostruzione di Palazzo Camponeschi in centro storico. Lavori che sarebbero dovuto finire nel dicembre scorso e che slitteranno probabilmente a luglio.