Pescara, il WWF sui cambiamenti climatici

In occasione della celebrazione dei 50 anni di attività del WWF Italia, a Pescara il convegno dal titolo “La sostenibilità nell’Antropocene” sui cambiamenti climatici.

Aperto dai saluti del Presidente della Provincia Antonio Di Marco e del Vicepresidente WWF Italia, Dante Caserta, la giornata di studi di oggi è stata la preziosa occasione per confrontarsi su un tema, quello del cambiamento climatico, di strettissima attualità. In una Italia ancora una volta alle prese con devastazioni, fiumi straripati, strade franate e case invase di fanghi e detriti, riflettere su cosa sia necessario fare subito onde scongiurare vere e proprie catastrofi è stato di stimolo a comprendere dinamiche che troppo spesso compiamo l’errore di considerare occasionali e lontane dalle nostre vite. L’evento di Pescara, moderato dal delegato WWF Abruzzo Luciano Di Tizio, ha visto la partecipazione del Sottosegretario Regionale con delega all’Ambiente Mario Mazzocca chiamato a relazione sulle  strategie dell’Abruzzo per l’adeguamento ai cambiamenti climatici. Gianfranco Bologna, direttore scientifico WWF Italia, ha attirato l’interesse della platea con un intervento su “Cambiamenti climatici e sesta estinzione di massa, cosa possiamo fare”. Bologna ha sottolineato l’emergenza, di cui la collettività sta prendendo consapevolezza, causata dai cambiamenti climatici e dalla progressiva perdita della biodiversità. Recentemente il Congresso Geologico Internazionale ha formalizzato l’esistenza di un nuovo periodo nella scala geologica, chiamato Antropocene, nato a metà del secolo scorso e caratterizzato dal rimodellamento del pianeta.

Antropocene è un termine coniato negli anni ottanta dal biologo Eugene Stormer che nel 2000 fu adottato dal Premio Nobel per la chimica Paul Crutzen nel libro Benvenuti nell’Antropocene. Il termine indica l’era geologica (più precisamente epoca geologica) attuale nella quale all’uomo e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Il termine deriva dal greco anthropos, che significa uomo, e almeno inizialmente non sostituiva il termine corrente usato per l’epoca geologica attuale, Olocene, ma serviva semplicemente ad indicare l’impatto che l’homo sapiens ha sull’equilibrio del pianeta. Tuttavia, più recentemente le organizzazioni internazionali dei geologi stanno considerando l’adozione del termine per indicare appunto una nuova epoca geologica in base a precise considerazioni stratigrafiche.

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Barbara Orsini: