La giunta regionale ha approvato la delibera che recepisce ” il trasferimento dei porti di Pescara e Ortona all’Autorità Portuale di Civitavecchia”. Primo passo per “sventare” Ancona.
La giunta regionale, riunita questa mattina a Pescara in seduta straordinaria, ha approvato la delibera che recepisce lo schema di intesa tra la Regione Abruzzo e la Regione Lazio, per il trasferimento dei porti di Pescara e Ortona all’Autorità Portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale di Civitavecchia. Nel provvedimento è contenuta anche la bozza di istanza motivata che sarà trasmessa al ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Sventato, in questo modo, il “pericolo” di accorpamento dei due porti abruzzesi al più vicino porto di Ancona come ipotizzato, anche in termini ministeriali, sin dal principio della delicata riforma portuale italiana. Il documento sottolinea come l’annessione dei porti abruzzesi all’Autorità Portuale di Civitavecchia, consentirebbe di arrivare alla creazione del tanto auspicato collegamento tra il Tirreno e l’Adriatico, con positive ricadute non solo per l’efficienza della rete trasportistica nazionale (con la diminuzione dei tempi di percorrenza e delle distanze), ma anche sotto il profilo ambientale. Va poi considerato che oggi, Roma e Pescara sono già collegate da una linea ferroviaria e da un’autostrada, che permetterebbero di pianificare strategie di trasporto in una logica di intermodalità. “Prosegue il lavoro – commenta Camillo D’Alessandro, consigliere delegato ai trasporti – che nei nostri intenti dovrà portare alla modifica dell’attuale assetto del sistema delle Autorita’ Portuali. La delibera di oggi e’ conseguenza del contenuto del decreto di riforma, in vigore dal primo agosto scorso, che consente alle Regioni, su istanza motivata e previa intesa con l’altra Regione interessata (nel caso dell’Abruzzo il Lazio), di aderire a una diversa Autorità Portuale. “Già lo scorso febbraio – conclude D’Alessandro – sottoscrivemmo la lettera d’intenti con la Regione Lazio. Ora ci attende un ulteriore lavoro, prima di poter dire di aver centrato l’obiettivo, che passa attraverso la Conferenza delle Regioni e il ministero”.