Il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti, Lucia Campo, ha aperto un fascicolo sul caso della pugilessa veneta Francesca Moro in coma da sabato pomeriggio dopo un incontro a Chieti.
La giovane atleta è andata in coma al termine di una semifinale disputata al Colle dell’Ara di Chieti nell’ambito del Torneo nazionale di boxe femminile. L’indagine in questa fase è nei confronti di ignoti, l’ipotesi di reato è quella di lesioni aggravate. Il magistrato ha disposto il sequestro delle immagini relative al combattimento ma anche dei combattimenti disputati dalla pugile in precedenza per poter ricostruire l’intera vicenda che poi ha portato al drammatico epilogo. Il pm potrebbe anche nominare un esperto per l’esame delle immagini. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Chieti a rimettere una segnalazione alla Procura teatina. La Moro era impegnata a Chieti : il suo combattimento riguardava la categoria Elite II serie 57 kg. Il dramma si è consumato subito dopo la fine dell’incontro, con l’atleta caduta fino a perdere progressivamente conoscenza. Trasportata immediatamente in ospedale, la Moro è stata dapprima sottoposta ad una tac che ha evidenziato uno stravaso ematico. Si è reso quindi necessario il trasferimento a Pescara dove è stata sottoposta ad intervento chirurgico. E dire che nulla, nel corso dell’incontro aveva lasciato prevedere un esito così drammatico. Tutto era filato liscio fino alla proclamazione, da parte del giudice di gara, della vincitrice (l’avversaria di Francesca). Proprio in quel momento la pugilessa si sarebbe coperta il volto con una mano per poi essere portata fuori a braccia.