Forni spenti per il rinnovo del contratto. Anche in Abruzzo domani seconda giornata di sciopero dei panettieri per per dire no alla differenziazione del salario su base territoriale.
A memoria è davvero difficile rintracciare nella storia più recente uno sciopero dei panettieri italiani. Eppure, domani molti lavoratori della panificazione saranno impegnati su tutto il territorio nazionale in scioperi unitari su base regionale per dire “no alle assurde pretese di Federpanificatori e Fiesa che vorrebbero differenziare il salario su base territoriale, introducendo qualcosa di molto simile a gabbie salariali contrattuali”. Un atteggiamento che Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil considerano “oltre che antistorico, gravemente discriminatorio e antisociale”. La mobilitazione segue lo sciopero di 8 ore che nelle scorse due settimane ha visto incrociare le braccia degli addetti alla panificazione industriale. “Inqualificabile”, per Fai Flai e Uila, la pretesa delle controparti di normare nel Ccnl riconoscimenti economici attraverso “una generica quanto imprecisata valutazione ad personam della produttivita’ del lavoratore”. Fai, Flai e Uila chiedono un aumento di 106 euro mensili a base nazionale, mentre le associazioni di settore lo ritengono fuori mercato e preferiscono la contrattazione su base territoriale.
Lo stipendio mensile
Circa 1.200 euro netti esclusi straordinari e festivi che secondo i panettieri non ripaga dei sacrifici quotidiani: svegliarsi all’alba, l’assenza di una vita sociale, l’impossibilità a concedersi piccoli sfizi. I contratti per i più giovani sono meno redditizi e non manca chi fa due lavori se deve far fronte a spese straordinarie o un mutuo.