Abbatterla costa meno che ristrutturala e allora accade che il parroco della chiesa San Nicola di San Salvo abbia deciso di annunciare le sue intenzioni ” distruttive” direttamente dal pulpito. I fedeli scrivono al Papa contro il parroco demolitore.
Ha tutto il sapore di una commedia all’italiana, di quelle in bianco e nero, la storia di un parroco che dal pulpito di una chiesa di San Salvo annuncia di voler abbattere la parte della chiesa da ristrutturare perchè, spiega, costa meno che rifarla. Il resto è la cronaca dei fedeli che insorgono, di comitati cittadini nati per osteggiare la volontà ” distruttiva” del parroco e di una lettera indirizzata a vescovo, Bruno Forte, e Santo Padre. Vecchie mura che necessitano da tanto, troppo tempo, di urgenti lavori di messa in sicurezza il cui costo, però, supera di gran lunga quanto si spenderebbe per abbattere direttamente la parte in questione. Il parroco di San Nicola avrà pensato di fare il bene della comunità annunciando dal pulpito la sua idea ” demolitrice”, la comunità dei fedeli l’ha, invece, ritenuta una scelta assurda, inconcepibile e da ostacolare ricorrendo anche all’intervento di Papa Francesco. Don Michele, Carlucci, non sembra intenzionato a compiere alcun ripensamento ma stando al gran rumore, anche mediatico, che la vicenda sta suscitando non è escluso che i soldi per restaurare le vecchie mura arrivino, evidentemente dalla curia vescovile, per buona pace di una intera comunità in fermento.