Al via a Teramo il maxi processo per droga nato da un’indagine della Distrettuale di L’Aquila del 2014 su un vasto traffico di cocaina tra Napoli, Teramo ed Ascoli. Ben 19 gli imputati.
Un processo che vede alla sbarra solo una parte delle persone all’epoca indagate: in diversi, compresi i capi dell’organizzazione, hanno definito separatamente le loro posizioni. L’inchiesta, denominata “Game Over” e coordinata dal pm David Mancini, nel 2014 portò a tredici arresti e allo smantellamento di un’organizzazione che movimentava un ingente traffico di cocaina. Traffico gestito da un napoletano di 39 anni, vicino al clan napoletano “Amato-Pagano” (e che ha già definito la propria posizione con separato procedimento), che nel 2012 si era stabilito prima a Martinsicuro, dove aveva aperto un negozio di mozzarelle, e successivamente a San Benedetto del Tronto. Era proprio lui, secondo gli inquirenti, a gestire un’organizzazione, composta da persone residenti tra Martinsicuro, Colonnella, Monsampolo e Napoli, che distribuiva sul territorio di Abruzzo e Marche ingenti quantitativi di cocaina proveniente dalle zone di Melito e Secondigliano. Secondo gli inquirenti il “cartello” in pochi anni sarebbe riuscito a movimentare ben 25 chili di cocaina grazie anche agli appoggi del clan camorristico. Dopo l’apertura del processo l’udienza è stata rinviata a marzo 201, con il pm che ha chiesto l’audizione dei propri testi dopo il deposito delle intercettazioni telefoniche.