Atti vandalici contro la sede dell’Ater, a Teramo. Ieri mattina, su un muro laterale dell’edificio, sono apparse alcune scritte ingiuriose contenenti l’invito a sospendere gli sgomberi.
“Di per sé non è il muro imbrattato a lasciare esterrefatti – commenta l’Amministratore unico, l’architetto Armando Rampini – ma il sospetto che ci possa essere qualcuno convinto che siamo noi a volere che gli inquilini lascino le abitazioni loro assegnate. Vorremmo che fosse chiaro che non è l’Ater ad ordinare gli sgomberi ma le autorità competenti, in questo caso il Comune, dopo che il sopralluogo della Protezione civile ha classificato l’abitazione come inagibile o inutilizzabile. È una questione di sicurezza. Purtroppo rileviamo un rischio strumentalizzazione in questa vicenda che, invece, è trasparente e chiara e ci vede dalla parte degli inquilini ai quali, nessuno escluso, vogliamo offrire la speranza di un rapido rientro nelle abitazioni”. “Siamo impegnati – prosegue l’Amministratore, che l’altro ieri ha incontrato gli inquilini di Colleatterrato, tra i quartieri di Teramo con le abitazioni dell’Ater più colpite dal sisma – nelle complesse operazioni di verifica e proprio ieri abbiamo disposto l’avvio della procedura che ci consentirà, tramite l’individuazione di un unico soggetto attuatore, di accelerare l’esame degli alloggi sgomberati. Come ho ribadito agli inquilini, è possibile che per buona parte di quelli con classificazione B, i lavori possano iniziare prima ancora della scadenza del termine previsto per l’invio della documentazione all’ufficio per la ricostruzione, e quindi, presumibilmente, già tra qualche mese. Questo sarà possibile grazie alla valutazione speditiva che abbiamo appena autorizzato”.