E’ poco più di una bambina e si trova già a dover combattere un linfoma tra i più aggressivi: la madre, di nazionalità albanese, è a Teramo senza permesso di soggiorno ma potrà restare in Italia per la figlia.
A stabilire che la donna, di nazionalità albanese e in Italia senza permesso di soggiorno, potrà restare a Teramo per assistere la figlia affetta da un linfoma è stato il Tribunale dei minori de L’Aquila. Riconoscendo alla donna una situazione di particolare emergenza, il Tribunale ha accolto l’istanza presentata da un legale che ha assistito questa madre e la sua bambina. Fondamentale è stata la relazione dei medici dell’ospedale di Teramo che hanno gestito la prima fase di cura della bambina: nelle loro parole tutto il senso del dramma che la giovane paziente sta vivendo e la necessità di avere accanto, proprio in questo delicato momento della sua esistenza, la madre. Una necessità che secondo i medici ha la forza di una vera e propria terapia. La ragazzina si è sentita male mentre era a Teramo ospite di alcuni parenti: una volta in ospedale purtroppo è stato molto chiaro il delicato quadro clinico. Quello che ha colpito questa giovane è un linfoma tra i più aggressivi: i sanitari di Teramo non hanno, quindi, esitato a disporre il trasferimento della piccola nel reparto di ematologia pediatrica dell’ospedale di Pescara. Lì cure all’avanguardia e l’amore della mamma ci si augura possano compiere il miracolo di salvare questa giovane vita.