A Teramo possono riaprire solo i cimiteri con esito A: quelli che hanno in tutto o porzioni con esito B potranno essere di nuovo fruibili soltanto dopo i preventivi lavori di ristrutturazione.
Mentre la terra continua a tremare, a Teramo restano chiusi alcuni cimiteri cittadini, precisamente quelli che hanno esito E, per i cui lavori c’è bisogno di attendere ulteriori disposizioni concordate con la Protezione Civile. Il costo di tutti gli interventi sarà finanziato dai fondi della Protezione civile. E’ quanto ha stabilito il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che ha affidato alla Teramo Ambiente il compito di eseguire gli interventi necessari per la messa in sicurezza dei cimiteri con esito A, con percorsi pedonali e la necessaria cartellonistica di indicazione, oltre che prevedere gli interventi urgenti per riportare i cosiddetti esiti B a un livello di sicurezza tale da permettere la fruibilità al pubblico. Non riapriranno, almeno per il momento, i cimiteri di Varano, Garrano e Rupo dove sussistono gravi problemi di pericolo, ma anche rischi igienico-sanitari. Intanto il sisma ha cancellato la frazione di Rapino. La situazione è di assoluta emergenza e per questo il sindaco Brucchi ha intenzione di far visitare la frazione dal Commissario per la ricostruzione Vasco Errani e dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, allo scopo di sensibilizzare in maniera diretta e favorire in tal modo i rapidi e opportuni interventi per la messa in sicurezza e la riparazione degli immobili interessati. Non meno grave è la situazione delle altre frazioni Spiano e Valle San Giovanni. In tutto il territorio comunale il totale delle ordinanze di sgombero emanate dal sisma del 30 ottobre è di 412.