Come se non bastasse quella che piove giù dai soffitti di molte aule, specie nel campus di Chieti, a giorni sul capo della “d’Annunzio” potrebbero piovere ricorsi a valanga di aspiranti psicologi.
Che le aule dell’Università “G. d’Annunzio” facciano acqua da tutti, o quasi, i controsoffitti è cosa ormai nota ( vedi foto in basso a noi girate sin dal 2015 dagli studenti di Farmacia e Lettere), se a questo aggiungiamo la valanga di ricorsi che rischia di scatenarsi sugli uffici di via dei Vestini ecco che di ombrelli ne serviranno davvero parecchi, anche amministrativi però. Veniamo ai fatti. Il corso di laurea magistrale in Psicologia (LM-51) alla d’Annunzio prevede la disponibilità di 112 posti, più 8 per cittadini extracomunitari: ogni anno, pertanto, viene pubblicato un bando per regolare le procedure a cui le matricole devono attenersi nella speranza di rientrare tra i 112. Quest’anno il bando ( bando-psicologia) stabiliva che l’apertura del sistema telematico di registrazione dei candidati scattasse alle ore 10 del 22 settembre. L’iscrizione ad un corso di laurea magistrale si trasforma, insomma, in una vera e propria gara di destrezza e velocità, ma anche di fortuna. Esattamente 14 minuti dopo lo start, ossia alle 10.14, i 112 posti erano andati tutti in fumo: per tutti gli altri si apriva il “calvario” della lista d’attesa. Fin qui la prassi, ma quest’anno a complicare la corsa contro il tempo ci si è messo un bug (termine del linguaggio informatico col quale si riassume un errore di funzionamento del sistema) che ha ripetutamente interrotto la procedura a molti studenti. Una procedura articolata in diversi passaggi che si completa con la ricevuta MAV ( acronimo di Pagamento Mediante Avviso. Il MAV è un bollettino il cui pagamento segue una procedura interbancaria standard) che entro 3 giorni va pagata. Ebbene, in molti rassicurati del buon esito della selezione on line hanno pagato, nonchè in parecchi casi affittato stanze in città, salvo scoprire che il maledetto baco informatico ha reso necessario una diversa valutazione ai fini della graduatoria. A mettere il tutto nero su bianco una “nota amministrativa che anticipa la graduatoria” scorrendo la quale c’è l’ammissione dell’avvenuta “anomalia del sistema informatico durante la procedura di presentazione delle domande“: la stessa nota aggiunge che la graduatoria è stata comunque stilata sulla base di quanto registrato dal sistema informatico. E qui si solleva il quesito che accomuna un esercito di aspiranti psicologi: come può esser preso per buono un criterio che per stessa ammissione degli uffici amministrativi è andato in tilt? Non sarebbe stato più “semplice” e corretto ripetere l’on line del 22 settembre scorso? E soprattutto, quanti ricorsi arriveranno, stavolta da parte degli studenti, sui tavoli di via dei Vestini?
Una vicenda questa rimbalzata anche sul noto magazine universitario romboweb dal quale, denunciando l’accaduto, chi firma ( Jacopo Bassetta ) chiede chiarezza in nome di tanti studenti.
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Vorrei far notare che lo stesso bando richiede più crediti di quelli previsti in alcuni piani di studi di chi ha fatto la triennale in scienze psicologiche nella stessa università di Chieti. Ho segnalato questa ingiustizia agli uffici competenti sperando si rendano conto dell’incoerenza di tutto questo.