Altre osservazioni da Nuovo Senso Civico e Stazione Ornitologica Abruzzese per lo stop all’impianto di smaltimento di fanghi a Canosa Sannita.
Procedura incongrua, consumo di suolo agricolo, presenza di aree boscate, emissioni in atmosfera tra i migliori vigneti della regione e rischio incidenti tra le criticità. Queste le motivazioni riassunte nella posizione contro l’impianto di smaltimento di fanghi a Canosa Sannita sposata da Nuovo Senso Civico e Stazione Ornitologica Abruzzese. Anche il Forum H2O ha collaborato alla redazione delle osservazioni “contro” scrivendo: “l’impianto che prevede la ricezione di 3.500 tonnellate di rifiuti ogni anno, 9,5 tonnellate al giorno lavorando h24 per 365 giorni”. In realtà le associazioni hanno ricordato al SUAP che un decreto del Ministero dell’Ambiente del 2015 sulle procedure di verifica di assoggettabilità a V.I.A. prevede la riduzione della soglia del 50% (quindi a 5 tonnellate/giorno) in determinati casi. Tra questi i progetti che toccano aree boscate. Inoltre la stessa azienda ammette in un passaggio degli elaborati progettuali di aver sovradimensionato il motore (di quattro volte!) per produrre energia elettrica bruciando il gas prodotto dalla fermentazione dei rifiuti in prospettiva di un ampliamento della capacità di recupero di rifiuti”. Le associazioni, in sostanza, sono tornate a stigmatizzare la trasformazione di suolo agricolo in aree industriali e hanno citato la giurisprudenza in merito a queste varianti.