Ricostruzione, Genio Civile verso il potenziamento

L’imbuto del genio civile potrebbe essere finalmente risolto. Dopo due anni di impasse – e prima del voto di domenica – si cerca di correre ai ripari per risolvere l’accumulo di oltre 500 pratiche della ricostruzione pubblica e privata post terremoto dell’Aquila, bloccate all’ufficio del genio civile.

Una soluzione è stata proposta dal presidente della Commissione territorio della Regione Abruzzo Pierpaolo Pietrucci, dopo la protesta di decine di imprese e tecnici che hanno minacciato una class action con la richiesta di risarcimenti milionari, perché il blocco delle pratiche si traduce in interi aggregati da ricostruire che restano fermi. Si riparte, dunque, con più organico a disposizione, come già da due anni chiedeva l’ex dirigente del Genio civile, Carlo Giovani, ora sostituito da Giancarlo Misantoni. Nei giorni scorsi l’ufficio è stato potenziato con 10 dipendenti trasferiti dalla società pubblica Abruzzo Engineering,e con tre del Consorzio Isea, inoltre altri 15 professionisti esterni sono stati assunti attingendo dall’elenco predisposto nei mesi scorsi per esternalizzare i depositi. Complessivamente sono 28 le persone già entrate in servizio o in procinto di farlo nei prossimi giorni. A queste si aggiungono i 19 istruttori già operativi da un mese in tutte le province. Una volta smaltito l’arretrato, a regime per la ricostruzione del cratere aquilano, al Genio civile rimarranno 19 tecnici che, si spera, riusciranno a coprire l’intero esame delle pratiche senza più arretrati.

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