Anche a Teramo la Dia di Bari ha arrestato delle persone coinvolte in un traffico internazionale di droga proveniente dall’Albania. Dalla Puglia lo stupefacente veniva smistato in Italia e nel nord Europa.
Approdo strategico per i narcotrafficanti albanesi, secondo la Dia, direzione investigativa antimafia, la Puglia sarebbe un deposito cruciale della droga destinata al resto d’Italia e al nord Europa. Proprio a Bari (in un deposito nel quartiere Carrassi) e a Mola di Bari, infatti, avrebbero avuto sede le basi logistiche delle due organizzazioni criminali italo-albanesi sgominate oggi dagli uomini della Dia coordinate dalla Dda di Bari. L’indagine della direzione investigativa antimafia, supportata nella fase degli arresti da guardia di finanza, carabinieri e polizia e diretta dai pm Ettore Cardinali e Lidia Giorgio, ha portato oggi in carcere 43 persone (20 italiani, 21 albanesi e 2 rumeni), accusati di traffico internazionale di droga.
Le misure cautelari sono state eseguite in collaborazione con l’Interpol e con la Procura a Tirana e nelle province di Bari, Bat, Brindisi, Potenza, Bologna, Salerno, Ragusa e Teramo.
Nei due anni di indagini sono stati sequestrati complessivamente oltre 2.300 chilogrammi tra marijuana, cocaina ed eroina pari a 7 milioni di dosi del valore circa 15 milioni di euro.
Gli accertamenti degli uomini della Dia, che si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche, ambientali, video-riprese e servizi di pedinamento, hanno consentito di ricostruire il flusso della droga dall’Albania sulle coste adriatiche grazie a referenti in loco, connazionali o pregiudicati italiani, che si occupavano delle operazioni di sbarco, stoccaggio e smistamento dello stupefacente con veicoli staffetta verso Sicilia, Campania, Calabria e Abruzzo.