La sede distaccata del museo Maxxi L’Aquila potrà vedere la luce nei primi mesi del 2019. Rimandata più volte per l’incertezza legata ai lavori di restauro di palazzo Ardinghelli, l’attesa apertura di una sede distaccata del grande Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, gestito dalla fondazione Maxxi del Ministero per i Beni culturali, vedrà la luce al termine dei lavori di recupero del palazzo che il Governo, su indicazione del ministro della Cultura Dario Franceschini, ha individuato tre anni fa.
A garantire che L’Aquila ha tutte le carte in regola per il funzionamento della sede museale del Maxxi L’Aquila è stata questa mattina la presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri, all’Aquila per inaugurare l’anno accademico dell’Accademia di belle Arti.
Tre le richieste che il presidente dell’Accademia di Belle Arti Roberto Marotta ha rivolto alle istituzioni dal palco del teatro dell’istituto. Al presidente della Provincia Angelo Caruso, Marotta ha chiesto di portare a conclusione l’accatastamento dell’istituto e del suo teatro, per ottenere in tempi veloci l’agibilità di tutto lo stabile e poter aprire così anche alle manifestazioni pubbliche. Al vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, Marotta ha ricordato gli attesi 100mila euro necessari per implementare il laboratorio 3D: l’Accademia vuole dotarsi di un moderno robot per la stampa tridimensionale della pietra, un macchinario che rafforzerà la dotazione della Scuola di Restauro dell’Accademia, una delle cinque abilitanti alla professione presenti in Italia, che potrebbe così avere una marcia in più per realizzare, ad esempio, parti di capitelli rotti, elementi lapidei e scultorei e così via, a servizio – con modernissime tecnologie – anche del restauro dei beni danneggiati dal sisma. Al sindaco Pierluigi Biondi la possibilità di poter continuare a utilizzare il Musp provvisorio dove si svolgono le lezioni delle Arti visive.
Intanto l’Accademia di Belle arti con i suoi sei corsi continua a garantire opportunità formative e lavorative agli studenti. Come il caso della Scuola di restauro che abilita alla professione: una delle cinque presenti in Italia. Quattrocento gli studenti iscritti all’Accademia di Belle Arti, di cui 120 le matricole.
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