Terremoto, lo sfogo del padre di Nicola Bianchi, lo studente morto all’Aquila: “Gli esperti sbagliarono.”
“Da quel giorno sono trascorsi quasi dieci anni ma non e’ cambiato nulla. Mio figlio la sera prima mi disse di stare tranquillo, la Commissione Grandi Rischi aveva rassicurato tutti. Gli esperti dicevano che non c’era nessun pericolo”. Cosi’ Sergio Bianchi, presidente dell’Associazione vittime universitarie del sisma e papa’ di Nicola, lo studente di Biotecnologie ucciso a 22 anni dal sisma che nell’aprile 2009 distrusse L’Aquila. Stamattina Bianchi ha presentato al Dipartimento di Scienze della Terra di Torino il premio di laurea “Avus L’Aquila 2009”, ideato dai genitori degli studenti uccisi dal terremoto e dedicato agli universitari per un nuovo impegno sulla prevenzione sismica e alla resilienza delle popolazioni e dei territori.
“Mio figlio si sarebbe dovuto laureare nel 2011, la sua scomparsa ha distrutto la nostra famiglia. Non abbiamo mai detto che lo Stato avrebbe dovuto prevedere il sisma, ma non capiamo perche’ la Protezione civile fino all’ultimo si sia ostinata a rasserenare la popolazione”.
Bianchi si e’ poi rivolto ai ragazzi: “Abbiamo visitato molte universita’ e oggi siamo qui affinche’ voi non commettiate gli stessi errori di queste persone. Non si deve generare altro dolore”.
Il prossimo 5 aprile si terra’ la cerimonia di premiazione per la migliore tesi del 2017. Nell’aprile del 2019, Avus premiera’ invece la migliore tesi dell’anno in corso.