L’aumento dei disturbi dello sviluppo cerebrale tra i giovani è dovuto all’inquinamento dell’aria e all’uso del cellulare: lo ha rivelato a Pescara lo scienziato Ernesto Burgio, ospite di un seminario organizzato dal Liceo scientifico Galilei.
Il seminario, arrivato alla sesta edizione, si è svolto presso l’auditorium del Conservatorio d’Annunzio di Pescara. L’iniziativa è stata ideata dai docenti Antonio Greco e Manuela Di Venanzio, con il totale appoggio del Liceo scientifico Galileo Galilei, del comprensivo di Rosciano e di Chieti 4, e con i rispettivi presidi, Carlo Cappello e Ettore D’Orazio.
Davanti a una platea entusiasta e calorosa – più di cento docenti provenienti da tutta Italia, una dozzina di presidi, l’assessore regionale alle Politiche giovanili, Marinella Sclocco e l’ispettore dell’Usr Abruzzo Carlo Di Michele – lo scienziato Ernesto Burgio ha spiegato così l’aumento delle malattie degenerative e dei disturbi dello sviluppo cerebrale:
“Il nostro cervello è prodotto dal dna ed è uguale per tutti. Quello umano è dotato di una sorta di “software” il cui prodotto è il connettoma, ovvero l’insieme delle reti neuronali che si producono sin dalla gravidanza e che aumentano nel tempo sulla base delle informazioni che vengono fornite. Tali reti oggigiorno trovano degli ostacoli nella loro regolare funzionalità a causa della presenza di metalli pesanti presenti nell’aria e delle onde elettromagnetiche dei cellullari. Da qui nasce l’aumento di diversi disturbi. Inoltre le esperienze negative vissute nei primi mille giorni di vita segnano in modo perentorio l’esistenza futura: questa è la causa dell’insorgenza dei disturbi psichici anche in soggetti adulti”.
Gli input positivi dell’ambiente familiare sono anche la medicina contro la precocizzazione dei malesseri scolastici. Il 73% dei preadolescenti vive la scuola con ansia e di questi il 70% non può essere curato solo a livello educativo, ma ha bisogno di un esperto.
“Il nostro sistema scolastico – ha dichiarato Daniela Lucangeli, una delle maggiori esperte nazionali di psicologia dello sviluppo – punta tutto sulla prestazione e sull’informazione. Si danno nozioni, ma non si fa nulla affinché esse possano essere filtrate e agganciate alle conoscenze pregresse. La valanga di informazioni rovesciata sugli alunni crea solo saturazione cognitiva e non li fa progredire a livello dell’intelligere. Ciò genera un malessere aggravato anche dal fatto che l’errore viene visto come una sconfitta, soprattutto in alunni che non sono cresciuti in un ambiente colmo di positività”.
A completare le proposte seminariali anche il racconto dell’inclusione sociale attraverso l’arte. Dalla suggestiva sand-art di Nadia Ischia all’umorismo pirandelliano dei testi di Carlo Scataglini, su musiche di Davide Granato (chitarra) e Francesco Rapinesi (contrabbasso), passando per la performance teatrale “Prima o poi l’amore arriva”, a cura di Cristina Baldassarre con la compagnia “I ragazzi delle nuvole”.