Volontariato, stop al pagamento del bollo auto. “Il ‘sistema Italia non riesce a garantire tutti i servizi di cui i cittadini bisognosi (disabili, anziani e persone con handicap mentali su tutti) hanno realmente necessita’. A tale situazione deficitaria cercano di mettere riparo, fra mille difficoltà non solo economiche, le centinaia di organizzazioni di volontariato presenti sul territorio nazionale”.
Cosi’ ha esordito il consigliere regionale Leandro Bracco contestualizzando la sua nuova proposta legislativa che vede come protagoniste le associazioni di volontariato. L’ultima indagine svolta dall’Istata riguardo proprio le attività di volontariato risale al 2013. Da questo studio, che ha preso in considerazione un campione di circa 1 9mila famiglie, e’ emerso che sono oltre sei milioni gli italiani che nel 2013 hanno prestato un’attività di volontariato a titolo gratuito. La maggior parte di essi (oltre 4 milioni) lo ha fatto all’interno di organizzazioni mentre i restanti 2 milioni in maniera personale al di fuori della ‘prassi tradizionale’. Il tasso di volontariato e’ pari al 12,6% della popolazione: un italiano su 8. Era il 6,9% nel 1993 e il 10% nel 2011. “Questi dati – ha aggiunto Bracco – rendono l’idea in modo cristallino della rilevanza e grandezza del movimento del volontariato in Italia, movimento a cui tuttavia non e’ riconosciuta, soprattutto a livello finanziario, il giusto rilievo. Infatti, come specificato dall’articolo 5 della legge 266 del 1991, le organizzazioni di volontariato traggono le risorse economiche per il proprio funzionamento da contributi degli aderenti, di privati o dello Stato, da enti o istituzioni pubbliche finalizzate pero’ a sovvenzionare solamente specifiche e documentate attività o progetti, contributi di organismi internazionali, donazioni e lasciti testamentari, rimborsi derivanti da convenzioni, il 5×1000 (solamente per quelle organizzazioni di volontariato che abbiano inoltrato la relativa domanda d’iscrizione all’Agenzia delle Entrate) e la raccolta fondi”. “Nonostante le possibilità di finanziamento siano molteplici – precisa l’esponente di Sinistra italiana – la realtà ci dice che la maggior parte di tali organizzazioni ha difficoltà notevolissime nel reperire i fondi necessari a garantire, alle persone bisognose, servizi di vitale importanza. Questo progetto di legge, pertanto, cerca di offrire agli organismi di volontariato abruzzesi un aiuto che consiste nell’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica regionale (bollo) a beneficio di una delle autovetture di cui le organizzazioni interessate siano eventualmente proprietarie. Dunque lo scopo della proposta legislativa e’ quello di estendere l’esenzione a tutte le organizzazioni di volontariato iscritte nell’apposito registro (settore Sicurezza sociale) previsto dalla legge regionale n. 37 del 12 agosto 1993. La nuova norma – specifica Bracco – non comporta ulteriori oneri finanziari a carico del bilancio regionale, ma e’ certo che la sua entrata in vigore creerebbe una diminuzione, seppur minima, del gettito fiscale annuale derivante dalla riscossione della tassa automobilistica. Tale decremento viene quantificato in complessivi 22.200 euro pari a 150 euro (costo medio tassa automobilistica per ogni singola autovettura) moltiplicato per 148 (numero delle organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro regionale)”. Densa di significato l’affermazione con la quale Leandro Bracco termina la presentazione della sua proposta legislativa: “E giunto il momento che la Regione Abruzzo dia attuazione a quanto previsto dall’articolo 2 della Carta costituzionale ossia che si riconosca nel principio di solidarietà sociale uno dei valori fondanti dell’ordinamento giuridico nazionale. Con un piccolo gesto che pero’ riveste un altissimo significativo etico, conclude Bracco, la nostra regione ha la concreta possibilità di dimostrare di sostenere e promuovere il lavoro nobile ed encomiabile svolto delle numerosissime organizzazioni abruzzesi di volontariato”.