Si torna a discutere a Città Sant’Angelo sul nome dell’Istituto Omnicomprensivo in Via della Circonvallazione. La Scuola Media, infatti, è intitolata a “Nicola Giansante”, comandante del 136° Battaglione delle Camicie Nere che partecipò come volontario alla guerra d’aggressione in Etiopia e a quella in Albania dove perse la vita in battaglia nel 1941 e al quale venne anche riservata una Medaglia d’oro al Valor Militare.
Nato nel 1893 a Città Sant’Angelo, Nicola Giansante partecipò anche alla Prima Guerra Mondiale prima di far parte negli anni ’30 alla Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale e guidare nel ’36 nell’Africa Orientale e nel ’41 in Albania il 136° Battaglione della Camicie Nere.
“Una figura che va in contrasto con i valori che da sempre cerco d’insegnare ai miei alunni in qualità di professore di Diritto – ci dice Antonio Pio Pizzarelli docente dell’Istituto – nella Costituzione è ben rappresentato il ripudio ad ogni forma di conflitto, ma soprattutto il rifiuto totale all’ideologia fascista, come posso accettare una cosa del genere?”
Pizzarelli avanza anche una proposta:
“Si potrebbe tranquillamente cambiare il nome ed intitolarla, che ne so, a Franco Battiato, artista a tutto tondo, non divisivo, che nella sua arte di compositore musicale ha sempre sottolineato l’alto valore della pace e dell’amore.”
Sulla vicenda interviene anche Nicola Palombaro segretario regionale ANPI:
“Già in passato abbiamo, come Anpi, sollevato la questione, così come facciamo per tutte quelle scuole, o vie, o strade o piazze e giardini ancora oggi intitolate a personaggi legati agli oscuri anni del Fascismo – ci dice Palombaro – non è pensabile, nel Terzo Millennio, celebrare in qualsiasi forma figure che hanno dedicato la loro vita ad ideali di violenza, di sopraffazione, di ripudio della pace e della democrazia. Non intendiamo demonizzare Nicola Giansante come uomo – precisa ancora Palombaro – ognuno è padrone delle sue scelte. Ma decise di stare dalla parte sbagliata e nostro compito, invece, è dare risalto a figure che hanno sacrificato la propria vita per gli alti valori tra l’altro ben specificati nella Carta Costituzionale. A tal proposito già da tempo abbiamo proposto d’intitolare questa scuola a Francesco Innamorati, marchigiano, ma figlio di genitori angolani, che stracciò nel 1936 la sua tessera del Partito Nazionale Fascista, all’alba dell’entrata in vigore delle leggi razziali, e per questo fu incarcerato, torturato prima di morire nel ’45 nel campo di concentramento di Dachau”.
L’appello è principalmente rivolto al sindaco di Città Sant’Angelo Matteo Perazzetti, ma anche ad altre istituzioni come l’Ufficio Scolastico Regionale, affinché diano corpo ad un provvedimento per sostituire il nome della scuola:
“E’ già avvenuto a Pescara con l’ex Scuola Colle Pineta che con una delibera comunale venne chiamata Scuola “11 Febbraio 1944″, ovvero il giorno in cui, proprio nel punto in cui sorge l’istituto, vennero trucidati 9 partigiani.”