Sarà processato a gennaio per violenza sessuale aggravata, un 48enne di Lanciano, accusato di aver violentato la cognata, affetta da ritardo mentale, dopo essere stato ospitato in casa della stessa. La donna, rimasta incinta, ha abortito.
I fatti risalgono al gennaio di due anni fa e ora il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lanciano ha rinviato a giudizio il 48enne, che il 9 gennaio del 2019 dovrà rispondere dell’accusa di violenza sessuale aggravata dal fatto che la vittima è affetta da ritardo mentale.
La donna abusata, cognata del suo aggressore, sarebbe stata ripetutamente picchiata e costretta a subire rapporti sessuali con il 48enne, fratello del marito e disoccupato, ospitato in casa della coppia; rimasta incinta del suo aggressore, ha poi deciso di ricorrere all’aborto.
La vittima avrebbe confessato l’accaduto alle assistenti sociali che da anni si occupano della coppia, alla quale il Tribunale dei minori dell’Aquila ha tolto dei figli per le gravi condizioni di disagio della famiglia.
A gennaio il 48enne frentano dovrà fornire davanti ai giudici la sua versione dei fatti, provando a discolparsi dalla grave accusa di violenza sessuale aggravata. L’uomo è difeso dall’avvocato Antonella Marchetti, che ha dichiarato il suo assistito affetto anche lui da ritardo mentale grave e certificato.