Il Comitato Bussiciriguarda fa un resoconto della Conferenza dei servizi che si è svolta ieri presso il Ministero dell’Ambiente.
Di seguito pubblichiamo integralmente il comunicato di Bussiciriguarda
Bussiciriguarda, presente ieri alla Conferenza dei servizi presso il Ministero Ambiente con Edvige Ricci e in videoconferenza da Pescara, Paola Barbuscia, ritiene che la riunione sia risultata molto utile a sottoporre, intanto, all’attenzione coordinata degli organismi scientifici e tecnici italiani e regionali (Ispra,Istituto Superiore di Sanita, Arta) i risultati delle analisi dello Zooprofilattico di Teramo in merito ai 35 pesci analizzati nel fiume Pescara, da Molina Aterno a Manoppello.
Tenendo anche presente che una nuova conferenza servizi su Bussi è già prevista per il 30 novembre, Bussiciriguarda ha voluto perciò dare merito al Ministero per questo. E l’ha fatto dichiarando che altrettanta tempestività per l’approfondimento sarebbe stata augurabile da parte della Regione Abruzzo o della Provincia o di un eventuale organismo di coordinamento degli stessi sindaci interessati, i quali continuano a rimanere gli ufficiali sanitari del proprio territorio.
IL CROMO A MANOPPELLO?
Bussiciriguarda coglie come effetto positivo conseguente anche la convocazione – per oggi a Pescara – del Servizio regionale competente.
Ad esso Servizio – ed alla Regione e alla Provincia – rinnova l’assoluta attenzione da prestare non solo ai dati sul mercurio ( superamento limiti riscontrato nell’esemplare di barbo a valle di Bussi dallo Zooprofilattico), ma all’anomalia della presenza del cromo nei pesci esaminati in quel di Manoppello. Che, a detta dell’Arta Abruzzo, è forse spiegabile con la passata attività di una conceria in zona. E che comunque obbliga, e questo chiediamo, ulteriori analisi approfondite di suolo e acque e conseguenti interventi di bonifica, se necessari!LA BONIFICA DELL’AREA BUSSESE
La seconda parte della riunione si è svolta – ancora presenti i sindaci di Bussi e Bolognano e il vicesindaco di Popoli, dopo la partenza del Presidente Di Marco e la chiusura dei vari videocollegamenti – con la dott.ssa D’Aprile che ha dato notizie relative alla bonifica dell’area bussese. Ha confermato quanto già aveva dichiarato il vicecapo di gabinetto del Ministero Ambiente, Erica Lorenzini, che,aprendo i lavori con i saluti del Ministro, ribadiva che si è operato e si continua a operare per il rientro veloce nella gestione ordinaria, dopo la fase commissariale, continuando a mantenere il massimo interesse sull’area da risanare.
La D’Aprile, subentrata nel compito a Goio, conferma quindi che si sta procedendo a portare a compimento la gara per la bonifica delle discariche 2A e 2B , senza alcuna interruzione di iter, tenendo comunque presente che il rientro nelle procedure normali impedisce l’utilizzo di quelle deroghe semplificatorie consentite alla gestione commissariale. Ha dovuto, tra l’altro, sostituire il RUP di gara individuando nell’ambito dell’amministrazione aquilana, a cui appartiene l’ufficio commissariale , figure della pubblica amministrazione capaci, competenti e gratuite. Ha dovuto liquidare i compensi ( da marzo a luglio) di due collaboratori regionali assunti da Goio, per un totale di 17.000 euro circa; non è certa che non escano altre persone che possano vantare dei diritti ulteriori… e dichiara che, in questo momento, nel conto dell’ex commissario Goio non esiste altra cifra oltre il residuo di quei 50 milioni stanziati dal parlamento, dei quali oggi rimangono disponibili € 45 milioni e 560 mila circa. Il che ha preoccupato il sindaco di Bussi sulla tenuta della gara in corso. Noi abbiamo ribadito la necessità della messa in sicurezza della discarica Tre monti, che contribuisce all’inquinamento della falda su cui è permanentemente posta e per la quale occorre assolutamente il dissequesto giudiziario, per effettuare finalmente la sua caratterizzazione. Abbiamo invitato tutti a fare quanto possibile per ottenerlo al più presto, individuando i fondi, in parte già presenti in master plan, per la sua messa in sicurezza.
Per Bussiciriguarda: Edvige Ricci, Paola Barbuscia, Mariella Saquella, Cecilia Bellini, Mimmo Valente, Giancarlo Odoardi
Sotto la nota del Movimento 5 Stelle:
Si è svolta ieri pomeriggio a Pescara, negli Uffici del settore Ambiente della Regione la riunione in video conferenza con il Ministero dell’Ambiente per discutere dei risultati dello studio eseguito nel 2016 dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo-Molise.
I dati parlano di un significativo inquinamento da metalli pesanti, in particolare mercurio, cromo e piombo, riscontrato nei pesci catturati a valle della zona SIN di Bussi.
Il MoVimento 5 Stelle, da sempre sensibile alle questioni ambientali, ha partecipato alla riunione attraverso i portavoce Manuela D’Arcangelo ed Ottavio Argenio del Comune di Chieti e Massimiliano Di Pillo del Comune di Pescara.All’esito dell’incontro queste sono le considerazioni dei tre Consiglieri comunali: “Dalla riunione è emerso chiaramente che Regione Abruzzo ha delle gravi responsabilità in ordine alla mancata comunicazione e diffusione dei risultati dello studio commissionato all’IZS. Pur essendo stata la Regione a richiedere lo studio all’Istituto Zooprofilattico e sebbene il documento sia stato prontamente trasmesso agli Uffici regionali, nessuna comunicazione è mai stata inoltrata ai Comuni che rappresentano i territori interessati dall’inquinamento. E non si tratta solo del Comune di Bussi. Il mercurio infatti è stato riscontrato anche nel territorio di Manoppello ed è logico presumere che, trattandosi di metalli pesanti che si depositano sui fondali, questi possano essere trasportati a valle dalle correnti del fiume, sino alla foce e poi in mare”.
Il MoVimento 5 Stelle ritiene che sia assolutamente necessario commissionare uno studio epidemiologico su tutta la vallata del Fiume Pescara, quantomeno a valle del sito di Bussi e fino alle popolazioni residenti sulla foce, affinché sia fatta chiarezza sull’incidenza dei metalli pesanti sulla salute delle persone.
I portavoce proseguono sostenendo come sia “altrettanto evidente che la Regione ed il Ministero dell’Ambiente debbano concertare un’azione rapida per le operazioni di caratterizzazione e la successiva bonifica che a questo punto non può riguardare solo il SIN ma tutta l’asta fluviale ed come sia altrettanto necessario individuare i responsabili dell’inquinamento affinché sia reso effettivo il principio “chi inquina paga”.Nel contempo i Sindaci dei territori interessati, in virtù dei poteri loro attribuiti dovrebbero seguire il suggerimento dell’IZS ed emanare in via d’urgenza e sino all’intervento delle Autorità Sanitarie regionali, delle ordinanze che vietino quantomeno il prelievo di pesce a scopo alimentare su tutta l’asta fluviale a valle del SIN di Bussi sul Tirino.