Fiaccolata, ieri pomeriggio, a Rigopiano di Farindola per ricordare, a due mesi dalla tragedia, le 29 vittime della valanga che il 18 gennaio ha travolto l’Hotel Rigopiano, dove si trovavano quaranta persone, fra clienti e dipendenti.
Quasi 1500 persone, sindaci e amministratori dei centri colpiti dai lutti insieme ai parenti degli scomparsi, hanno percorso a piedi due chilometri e mezzo fino a giungere a ridosso dei resti dell’albergo crollato e dalle cui macerie furono anche estratte vive dai soccorritori 11 persone.
“Siamo qui – ha spiegato il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta – a pregare per le vittime e per essere al fianco dei loro parenti. Quella Vestina è una comunità sotto shock ma dobbiamo lavorare per andare avanti e per fare ripartire questa terra; lo facciamo con la condivisione del dolore e stando vicini a chi ha perduto un suo caro”.
A Rigopiano di Farindola, anche il vescovo della diocesi Pescara-Penne Monsignor Tommaso Valentinetti:
“Ho accolto con grande favore l’invito per stare con i parenti delle vittime e al fianco di questa comunità. Mi sembrava doveroso essere oggi qui per vivere un momento di fede e speranza, per rimettersi nelle mani di Dio, per chiedere forza e coraggio sapendo che, purtroppo, la natura ha le sue leggi. Dobbiamo avere la forza di avere una fede capace di superare le prove e la morte è la prova suprema e più difficile che l’uomo deve affrontare”.
Tra i parenti delle vittime, con sindaci e amministratori dei centri colpiti dal lutto, c’era anche Massimiliano Giancaterino, ex sindaco di Farindola, e fratello di Alessandro, cameriere dell’albergo:
“A due mesi da quello che è accaduto il dolore è ancora grande. La realtà – ha detto – è che 29 persone sono scomparse in quel posto. Persone che avevano fatto sacrifici e facevano sacrifici quotidiani per lavorare con impegno e generosità. Quello che è accaduto a Rigopiano credo che, anche per il numero delle vittime, può essere paragonato alla tragedia della Costa Concordia”.
Piange il papà di Marinella Colangeli, la 30 enne farindolese, responsabile della struttura benessere dell’albergo:
“Nel nostro dolore siamo amareggiati perché siamo stati abbandonati da tutti. Vogliamo che venga fatta giustizia perché bastava poco per salvare queste 29 persone. Bastava una turbina per liberare la strada. Loro erano pronti per partire e invece nulla”.
Tra gli organizzatori della fiaccolata c’è Gianluca Tanda, fratello di Marco, il pilota 25 enne della Ryanair originario di Gagliole (Macerata) morto nel crollo dell’albergo con la fidanzata Jessica Tinari, di Lanciano:
height=315“Abbiamo voluto questa fiaccolata per ricordare chi oggi non c’è più ma soprattutto per unirci tutti in un’unica voce. Per incontrarci tutti insieme anche per formare il comitato delle vittime, perché vogliamo giustizia e verità.”