“Il DEA Chieti-Pescara di secondo livello è già realtà, nonostante i comunicati quotidiani del consigliere Febbo”, all’attacco il PD regionale, per bocca di Luigi Febo.
“I pareri, anche se autorevoli, – hanno spiegato oggi gli esponenti PD in conferenza stampa, a Pescara, – non dettano legge. La politica sanitaria e la sua programmazione sono di competenza della Regione. Mauro Febbo & company, se ne facciano una ragione il DEA di II livello è già operativo, in un’unica parola esiste. Non solo: la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale abruzzese è stata la prima, in Italia, ad essere approvata dai tavoli tecnici ministeriali. Da politici attenti e navigati quali sono, lo sanno bene anche loro ma in questo periodo si stanno definendo le varie candidature e così, invece di difendere gli interessi della comunità e del proprio territorio scelgono la via più semplice dell’’attacco sistematico e quotidiano al governo della Regione. E quale miglior tema se non quello della salute? Noi, invece, siamo qui per informare correttamente i cittadini e parlare seriamente della scelta dell’Ospedale di II livello. E, per prima cosa ricordiamo con piacere quel raptus di sincerità, pochi mesi fa, con cui il consigliere regionale Febbo ha condiviso pienamente il Piano di Integrazione Funzionale tra Chieti e Pescara dando di fatto ragione al percorso e agli obiettivi di riorganizzazione della rete ospedaliera e di programmazione perseguiti da Silvio Paolucci. Vogliamo sottolineare il metodo trasparente voluto e difeso dall’assessore con la richiesta di uno studio tecnico di fattibilità elaborato da una commissione paritetica, composta anche da esponenti di altre regioni, proprio per evitare l’errore di ridurre il tema prioritario della sicurezza e della qualità delle cure per i nostri concittadini a una ridicola e inutile guerra di campanili. A chi, poi, vuole dare una lettura distorta del Decreto Lorenzin e dell’ultimo parere del funzionario Ministeriale, che richiedono per un DEA di II livello la concentrazione delle funzioni HUB Tempo dipendenti, diciamo che:
– il Policlinico Universitario di Chieti vede aumentare i suoi posti letto da 386 a 498 e vede, oltre all’attivazione del Polo Cardiochirurgico con annessa Rianimazione altamente specialistica, la conferma di discipline ad alta complessità come la Terapia Intensiva Neonatale, la Chirurgia Vascolare, la Chirurgia Maxillofacciale, la Broncoscopia Interventistica e la Chirurgia Toracica solo per citarne alcune;
– le direttive nazionali ci dicono che le funzioni non sono il numero dei primari o l’elenco dei reparti, ma le attività assistenziali complesse, di cui bisogna valutare non soltanto i volumi numerici ma gli esiti delle cure, che sono l’unica cosa importante che ci richiedono i pazienti.
Suggeriamo quindi, a Mauro Febbo e al Sindaco di Chieti di non tener conto di questo parere ma, per il bene dei nostri concittadini, proseguire sulla strada indicata dalla Regione. Fortunatamente il DIA di secondo livello esiste e questo grazie all’apertura del polo di cardiochirurgia che, a suo tempo, Febbo voleva trasformare nell’ircss per anziani”.