Abruzzo: occupati salgono a 500 mila, mancano 14 mila posti per tornare a dati pre-crisi

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Lavoro Abruzzo, gli occupati salgono a 501 mila, l’economista Pino Mauro spiega il rapporto Istat: mancano ancora 14 mila posti per tornare ai dati prima della crisi.

Di seguito il punto dell’economista Pino Mauro

I dati pubblicati dall’ISTAT paiono confortanti. Nel primo trimestre del 2018 gli occupati in Abruzzo toccano quota 501mila unità.  Rispetto allo stesso periodo del 2017 si registra un incremento del 7,9% contro lo 0,6% dell’Italia. In proposito valgono due Considerazioni. La prima è che la regione sembra essere uscita sia dalla crisi finanziaria del 2008 che dalle difficoltà provocate dalle calamità naturali che l’avevano colpita nel 2016-2017. La seconda è che l’Abruzzo conferma ancora una volta come il suo apparato produttivo sia collegato all’andamento positivo del ciclo Economico nazionale ed europeo. La grande crisi del 2008 aveva avuto ripercussioni profonde sull’economia regionale, ove si pensi che oggi, nonostante il forte balzo occupazionale, mancano ancora 14mila posti di lavoro rispetto alla fase pre-crisi. Sul fronte della disoccupazione, il tasso del 1° trimestre si attesta al 10,7%, inferiore di 3 punti percentuali al dato del precedente periodo e
ciò contribuisce a spingere verso l’alto il tasso di occupazione (dal 53,9% al 58,1%) e a ridurre notevolmente il numero delle persone in circa di occupazione (-14mila unità). Da un punto di vista settoriale si conferma la configurazione dell’Abruzzo come regione industriale. L’industria occupa circa il 31% del totale, grazie alla forte crescita delle costruzioni (45,2%), ma anche la manifattura conferma la sua forza con i suoi 109 mila posti di lavoro e con un incremento dell’export del 7,7%. Ciò avviene pur in presenza di alcune crisi aziendali e dei recenti e ingiusti processi di delocalizzazione.

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