A marzo occupazione ai massimi dal 2008. E’ quanto rileva l’Istat nei suoi dati provvisori diffusi nella giornata di ieri. La stima degli occupati continua a crescere (+0,3% rispetto a febbraio, pari a +62mila). L’analisi dell’ economista Giuseppe Mauro.
I dati sull’occupazione diffusi ieri dall’ISTAT sono stati analizzati dal Professor Giuseppe Mauro. Per il docente dell’Università d’Annunzio cresce l’occupazione anche in Abruzzo anche se bisogna analizzare la qualità del lavoro. Rispetto al 2016 in Abruzzo si sono registrati 6 mila posti di lavoro in più. La crisi pertanto non è più dietro l’angolo anche se permangono ancora alcuni elementi di negatività. Percentuali positive per l’occupazione giovanile anche se si tratta in gran parte di lavori saltuari o a tempo determinato. Una risposta positiva potrà arrivare con i fondi del Masterplan. Altro aspetto il credito alle imprese. Imprese che soffrono per la mancanza del credito. Su questi aspetti, ha aggiunto ancora il Professor Mauro, si dovrà lavorare nell’immediato futuro.
Il tasso di occupazione si attesta al 58,3% (+0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente). La crescita congiunturale dell’occupazione interessa tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. L’aumento maggiore si stima per i giovani 25-34enni (+0,9 punti percentuali). La crescita, sostiene l’istituto di statistica, è dovuta interamente alla componente maschile mentre per le donne, dopo l’aumento dei mesi precedenti, si registra un calo. Nell’ultimo mese si stima una ripresa degli indipendenti, che recuperano in parte la diminuzione osservata nei primi due mesi dell’anno e, in misura più lieve, dei dipendenti a termine, mentre restano sostanzialmente stabili i permanenti.
Su base annua continua l’aumento degli occupati (+0,8%, +190 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda esclusivamente i lavoratori a termine (+323 mila), mentre calano i permanenti (-51 mila) e gli indipendenti (-81 mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+391 mila) e, in misura minore, i 15-34enni (+46 mila) mentre calano i 35-49enni (-246 mila). Nell’arco di un anno diminuiscono sia i disoccupati (-4,0%, -118 mila) sia gli inattivi (-1,1%, -150 mila). Nell’arco del primo trimestre 2018, rende poi noto l’Istat, si stima una crescita degli occupati dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (+21 mila). L’aumento interessa gli uomini e tutte le classi di età ad eccezione dei 35-49enni. Crescono i dipendenti a termine (+66 mila), mentre diminuiscono lievemente i permanenti (-8 mila) e in misura più consistente gli indipendenti (-37 mila). Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagna un lieve aumento dei disoccupati (+0,1%) e un calo degli inattivi (-0,3%, -34 mila).
E’ in calo la disoccupazione giovanile, ai minimi dal 2011. A marzo, rispetto al mese precedente, scende di 0,9 punti percentuali attestandosi al 31,7% nella fascia di età che va dai 15 ai 24 anni. Su base annua il calo è stato pari a -4,4 punti percentuali. A marzo “si conferma la ripresa dell’occupazione nell’anno in corso, dopo la battuta d’arresto osservata a fine 2017. Un aspetto di rilievo nell’ultimo mese è la crescita dell’occupazione giovanile (+68 mila occupati 15-34enni)”. E’ il commento dell’Istat ai dati provvisori diffusi ieri mattina su occupati e disoccupati di marzo.