«Dopo l’uscita dalla zona gialla e con l’ingresso in zona bianca ci aspettavamo un clima di tranquillità per far tornare a vivere le imprese che sono state chiuse un anno e mezzo con danni economici importanti. Quindi non possiamo accettare che un’ordinanza sia discussa l’ultimo giorno e cioè nel momento in cui è stata emanata.»
Così Gianni Taucci, direttore di Confesercenti Pescara. Insieme a lui i rappresentanti delle altre associazioni di categoria, unite nella richiesta all’amministrazione comunale del capoluogo adriatico, di rivedere le scelte definite penalizzanti dell’ordinanza firmata dal sindaco Carlo Masci per regolare gli orari della movida pescarese. Secondo il provvedimento del primo cittadino, l’apertura dei locali del cosiddetto food & beverage è consentita dalla domenica al giovedì fino a mezzanotte e mezza con il prolungamento di un’ora, fino all’1,30, nelle giornate di venerdì e sabato nella zona della movida di piazza Muzii; mezz’ora in più per i locali delle restanti zone cittadine.
«Non possiamo accettare condizioni di questo genere e che queste scelte siano determinate da chi vuole una città spenta», ha dichiarato Gianni Taucci, aggiungendo che chi avalla queste scelte se ne «deve assumere le responsabilità, anche nei confronti di quelle famiglie che rimarranno senza lavoro per colpa di chi vuole una città spenta.»
Dello stesso avviso anche Confcommercio, Cna e Confartigianato, che insieme alla Confesercenti si sono date appuntamento questa mattina proprio in piazza Muzii a Pescara per chiedere al sindaco Masci di rivedere l’ordinanza in questione, concertando una programmazione certa che eviti di generare confusione tra clienti e gestori dei locali.
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