Presidio dei Nastrini Liberi Uniti, in piazza Italia a Pescara, sotto la Prefettura, “per il rientro dei docenti esiliati e per dire no alla regionalizzazione”.
Tornano a manifestare anche i docenti abruzzesi, le motivazioni nella nota dei Nastrini Liberi Uniti:
“L’attuale condizione dei docenti meridionali, tra i quali 500 docenti abruzzesi, a distanza di quattro anni dall’entrata in vigore della Legge 107/2015 c.d. Buona Scuola, non ha subito variazioni, anzi col passare del tempo è notevolmente peggiorata: gravi sono le spese di vitto e alloggio fuori regione ed onerose quelle di viaggio, affrontate settimanalmente per ricongiungersi ai propri cari.
L’ultimo incontro tra Governo e sindacati non ha neppure menzionato gli esiliati legge 107 ed ha completamente ignorato le loro esigenze. Dopo tante vane promesse tutti i nodi vengono al pettine. I trasferimenti da poco pubblicati hanno soddisfatto percentuali minime, nonostante il Ministro dell’Istruzione abbia declamato il contrario. In realtà molti docenti hanno ottenuto solo un avvicinamento a casa rispetto alla Regione in cui si trovavano. Le statistiche “trionfanti” del Miur comprendono anche gli spostamenti da provincia a provincia all’interno di una stessa regione che non riguardano affatto i docenti fuori regione. Ecco, quindi, svelato il mistero delle percentuali tanto decantate dal MIUR.
Stanchi delle ennesime speranze deluse una delegazione di docenti dei “Nastrini Liberi”, in lotta da quattro anni contro lo scempio dei trasferimenti forzosi della L.107, manifesta a Pescara di fronte la Prefettura, in contemporanea con i colleghi che manifesteranno anche a di Napoli e a Catania supportati dal “Sud Conta”, la piattaforma delle associazioni meridionali sorta per contrastare e contestare i progetti di Autonomia differenziata meglio detta “Secessione dei ricchi” dell’attuale Governo. Quest’ultimo terribile progetto aggraverà le condizioni dei docenti esiliati nelle regioni del Nord e sarà dannoso per tutta la scuola del Sud.
I sit-in di oggi rappresentano l’occasione per chiedere ai Prefetti delle tre province, Pescara, Napoli e Catania un incontro imminente con il Ministro dell’istruzione, con cui costruire un tavolo tecnico permanente, volto a risolvere definitivamente il problema dei docenti fuori sede.
Facciamo sentire nuovamente la nostra voce per dire sì al rientro dei docenti emigrati e no a qualsiasi progetto di regionalizzazione del sistema dell’istruzione. La scuola pubblica, ultimo presidio di uguaglianza e solidarietà non si tocca”.
Il servizio del Tg8