Il Tribunale amministrativo regionale, con ordinanza del 5 luglio, ha sospeso per la seconda volta il bando indetto nel maggio scorso dalla Regione Abruzzo, per l’assegnazione della concessione della sorgente di acqua minerale “Fonte Primavera” di Popoli.
Secondo i giudici amministrativi vi si ravvisano le stesse illegittimità, in particolare relative alla disponibilità delle pertinenze, ovvero lo stabilimento, che non permetterebbe ad altre imprese di concorrere, riscontrate nel bando precedente, del novembre 2018, anch’esso bocciato. Il Tar questa volta impone all’ente la nomina di un “verificatore”, proveniente dalla Regione Emilia Romagna, con l’incarico di risolvere una volta per tutte il nodo degli spazi di pertinenza, di proprietà del Gruppo San Benedetto, che non sono stati inseriti nel bando: entro il termine di 60 giorni dovrà inoltre enunciare ai giudici amministrativi e alla Struttura della Regione Abruzzo quali sono i luoghi della concessione mineraria che possono essere ricompresi nella gara. L’udienza per la trattazione di merito è stata fissata alla data del 20 maggio 2020. A renderlo noto è la società Santa Croce, ex concessionaria, fino alla revoca senza proroga da parte della Regione nel 2015, della sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro, oggi concessionaria della più piccola sorgente Fiuggino, ed interessata ad estendere ora la sua attività in Abruzzo.
E’ stato lo stesso sodalizio del patron Camillo Colella a presentare ricorso al Tar alla luce della partecipazione al bando indetto dalla Regione Abruzzo. Ora, si allungano notevolmente i tempi per la definizione della vicenda. Con l’ordinanza, infatti, la nuova procedura di gara è stata sospesa (già annullata nelle more del ricorso) e di fatto la struttura preposta della Regione Abruzzo è stata esautorata con la nomina
di un soggetto verificatore della Regione Emilia Romagna. Ancora una volta, nonostante i correttivi suggeriti dal Tribunale amministrativo, viene precluso l’accesso alla gara ad altri concorrenti. In caso di aggiudicazione, non avrebbero infatti l’agibilità per realizzare le infrastrutture necessarie ad estrarre, imbottigliare e stoccare l’acqua, visto che sono presenti in loco le strutture dell’attuale concessionario, il gruppo San Benedetto, che utilizza le sorgenti dal 1988, con una proroga ottenuta per altri 10 anni nel 2008.