Coniugi morti in fiume Orta: costituiti responsabili civili. Rinvio dell’udienza al 12 febbraio per consentire accordo bonario tra parti.
Si sono costituiti in giudizio, in qualità di responsabili civili, il Comune di Caramanico Terme e l’Ente Parco Majella nell’ambito del procedimento sulla morte dei coniugi di Scerni che il primo maggio 2017, durante una gita con la famiglia, scivolarono e persero la vita nel fiume Orta, nei pressi delle Marmitte dei Giganti. I due enti, nella precedente udienza, erano stati citati in giudizio dalle parti civili. Il gup del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha poi aggiornato l’udienza al 12 febbraio 2020, per consentire alle parti, ovvero i familiari delle vittime e i responsabili civili, di valutare la possibilità di raggiungere un accordo bonario.
In caso di intesa i due imputati, l’allora sindaco di Caramanico Terme Simone Angelucci e il direttore del Parco nazionale della Majella dell’epoca, Oremo Di Nino, chiederanno di accedere ai riti alternativi. A giudizio della Procura l’incidente che causò la morte di Silvia D’Ercole e Giuseppe Pirocchi, entrambi 32enni, è riconducibile a una serie di gravi responsabilità omissive legate alla mancata segnalazione dei pericoli lungo il percorso. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio di Angelucci e Di Nino.
Moglie e marito finirono nel fiume e furono trascinati dalla corrente. Fu prima la donna a scivolare nel corso d’acqua e subito dopo il marito, nel disperato tentativo di trarla in salvo. A supportare la tesi della Procura, in merito alle responsabilità legate alla carenza di segnaletica e transenne, le perizie e gli accertamenti svolti dai Carabinieri