Punta alla ricerca della verità sugli incendi che hanno devastato l’Abruzzo il comitato Giustizia per il Morrone, la cui costituzione è stata annunciata oggi. Intanto il sindaco di Sulmona chiede stato di emergenza per territorio peligno.
Avvocati, medici, ambientalisti e cittadini insieme per rendere giustizia al monte Morrone devastato dalle fiamme. Ciascuno con le proprie capacità professionali e la propria sensibilità civica, i componenti del comitato si sono uniti per dare impulso e sostegno concreti alla ricerca della verità. Anche la magistratura è impegnata ad individuare autori e responsabili, ad ogni livello, dello “scempio criminale” a danno della montagna simbolo della Valle Peligna.
“Il Morrone – affermano i fondatori del comitato – non è solo un patrimonio naturale, ma anche una ricchezza inestimabile per la storia che racchiude in sé. Abbiamo costituito un comitato di avvocati, medici e ambientalisti che lavoreranno per individuare le responsabilità, i danni alle persone e al territorio in genere Non lasceremo cadere nel nulla quanto accaduto”.
Intanto oggi il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, chiede la dichiarazione dello stato di emergenza del territorio peligno colpito dall’incendio del Morrone e la messa in sicurezza delle aree montane. La richiesta del sindaco è stata avanzata questa mattina al presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, in occasione della inaugurazione dell scuola d’infanzia a Capitignano, paese colpito dal sisma.
“Nel pochissimo tempo a disposizione – ha detto il sindaco Casini – ho illustrato al premier e al commissario Errani quanto accaduto con il grave incendio che ha colpito il nostro territorio, spiegando l’impellente necessità di un intervento da parte del governo, chiedendo sostegno per l’indispensabile dichiarazione dello stato di emergenza necessario per gli interventi post incendio, per i danni subiti da tutto il territorio e per la messa in sicurezza delle aree”.