Dal 6 maggio al 23 giugno, a Pescara, la personale di Ettore Spalletti alla galleria Vistamare.

Esporre in un luogo che si chiama Vistamare per Ettore Spalletti non è e non può essere un caso, e non solo perché è lo zio di Benedetta Spalletti, che da anni dirige con passione e competenza lo spazio pescarese, ma anche e soprattutto perché il colore dell’acqua sembra appartenere di diritto all’artista abruzzese di nascita e internazionale per vocazione. Non per niente, tra le opere che saranno esposte alla Vistamare dal 6 maggio al 23 giugno figurano “Muro azzurro” o “Come l’acqua”.

A partire dagli anni ’70, Spalletti si è dedicato alla ricerca e alla valorizzazione emotiva del tono cromatico, sia in pittura che in scultura. Dalla apparente monocromia delle sue opere, precedute da un’accurata preparazione del supporto, traspare un colore che risulta come intriso di materia e di luce, in riflettente armonia con lo spazio circostante. Un colore uguale e mutevole, un po’ come quello degli occhi di certe persone, che sembrano cambiare a seconda del cielo. Le opere esposte nella galleria Vistamare rientrano tra le ultime produzioni di Spalletti, ma non saranno le uniche. Le pareti della sala grande verranno infatti scompaginate da “Carte”, grandi e sottili fogli di legno dipinto che si muovono liberamente, lavoro in rapporto di continuità con le prime carte di colore realizzate nel 1974.

Ettore Spalletti è nato e vive a Cappelle sul Tavo. I suoi lavori sono stati presentati nelle maggiori fiere e gallerie del mondo, da Dokumenta di Kassel alla Biennale di Venezia, dal museo Guggenheim di New York al museo nazionale Capodimonte di Napoli.

Così si è espresso Spalletti a proposito del suo lavoro:

“Sì, il colore, come si sposta, occupa lo spazio e noi entriamo. Non v’è più la cornice che delimitava lo spazio. Togliendola il colore assume lo spazio e invade lo spazio. E quando questa cosa riesce, è miracolosa.”

(Nell’immagine “A casa di…” un’opera del 2000 di Ettore Spalletti)