Da diverso tempo al WWF giungono segnalazioni della presenza di Lupi in alcuni territori della Val Pescara, seguiti puntualmente da allarmistici interventi su web e mass-media. Con piccoli accorgimenti la convivenza è possibile eccome.
“È comprensibile che la presenza di un animale selvatico vicino ad abitazioni o centri abitati possa generare qualche timore, ed è fondamentale che la popolazione sia correttamente informata sui comportamenti da mettere in atto e quelli da evitare. Piccoli accorgimenti – spiega il WWF – come non avvicinarsi ai lupi, evitare di lasciare gli animali domestici e di allevamento incustoditi o in ricoveri poco idonei, non abbandonare rifiuti o altre possibili fonti trofiche nell’ambiente possono essere molto utili per evitare problemi. Il Lupo (Canis lupus) è una specie protetta da normative nazionali e internazionali e ha un’importanza fondamentale negli ecosistemi naturali: assume il ruolo di selettore, controllando la dimensione delle popolazioni delle sue prede ed eliminando le carcasse degli animali morti per cause naturali. La dieta del Lupo è costituita principalmente da cinghiali: il predatore opera un reale contenimento della popolazione di questo ungulato riducendo la sua presenza ad un corretto equilibrio preda-predatore, molto più efficace degli interventi attraverso il prelievo venatorio e/o il selecontrollo che, come i fatti dimostrano ampiamente, non sta portando affatto alla riduzione delle popolazioni di cinghiali”.
“La convivenza tra il Lupo e la popolazione è una strada possibile e percorribile – dichiara Filomena Ricci, delegato del WWF Abruzzo, – per questo abbiamo richiesto un intervento istituzionale alla Regione Abruzzo, alla Polizia provinciale e ai Carabinieri forestali per la situazione presente in provincia di Pescara, dove le Guardie volontarie del WWF Abruzzo sono da tempo intervenute segnalando la presenza della specie e tranquillizzando i cittadini. Abbiamo messo a disposizione l’esperienza di gestione dei conflitti maturata nelle nostre Oasi WWF dove, sia in territori montani sia in quelli più agricoli e collinari, da anni collaboriamo con le imprese presenti e con la collettività tutta per attuare sistemi di protezione degli allevamenti, per organizzare incontri di sensibilizzazione per la popolazione, per diffondere buone pratiche di convivenza con i grandi carnivori”.
Da sempre il WWF si occupa della protezione del Lupo e quella che l’Associazione può raccontare è una storia di grande successo, da quando negli anni ’70 fu lanciata, insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo, l’Operazione San Francesco per salvare il Lupo da un’estinzione certa: allora erano presenti appena cento esemplari in tutta Italia mentre oggi se ne contano quasi 2000. Il Lupo però non è ancora fuori pericolo: continua a subire minacce dovute soprattutto a cause di origine antropica come il bracconaggio, gli investimenti stradali, l’ibridazione, in particolare nei territori di nuova espansione come la Val Pescara. Per questo bisogna intervenire al più presto per dare ai cittadini le informazioni e gli strumenti giusti per convivere con la presenza del Lupo nel territorio.