L’Abruzzo nascosto si svela negli scatti dei fotografi che partecipano al Premio Tonino Di Venanzio: sabato 30 novembre, a San Valentino in Abruzzo Citeriore, la cerimonia conclusiva dell’edizione 2019.
Il premio è dedicato al grande fotografo e artista originario di San Valentino. Il tema dell’edizione 2019, “Abruzzo, che sorpresa!”, viene sviluppato nelle 464 opere, a colori e in bianco e nero, arrivate da tutta Italia, ma anche da Canada e Portogallo.
Domani, sabato 30 novembre, nella sala Giannino Ammirati di San Valentino in A.C., alle ore 17, la cerimonia si aprirà con la consegna del premio speciale alla nota fotografa campana Angela Maria Antuono, con la seguente motivazione:
“Riesce a proiettare magicamente il reale in una dimensione onirica. E dentro questo incantesimo si muovono i suoi personaggi, che lei affida alla regia del proprio cuore”.
Alcune opere dell’artista saranno esposte in una mostra allestita per l’occasione. Seguirà la proclamazione dei vincitori del concorso fotografico 2019 e l’esposizione collettiva con proiezioni video.
Il Premio, arrivato alla quinta edizione, è promosso da Di Venanzio Optical sas, in collaborazione con le associazioni Tonino Di Venanzio, Amici del Museo dei Fossili e delle Ambre, Sanvalentinesi fuori le mura; con il patrocinio di Regione Abruzzo, Consiglio Regionale dell’Abruzzo, Comune di San Valentino in A. C., Ente Parco Nazionale Maiella. Curatore del Premio è Antonio Antinucci, mentre il direttore artistico del concorso è Gianni Iovacchini. L’edizione 2019 affronta varie tematiche, dal ruolo delle donne ai problemi di integrazione tra le diverse culture, dagli anziani, ai momenti della vita quotidiana, raccontata attraverso le immagini di un Abruzzo capace di sorprendere.
Tra gli obiettivi dell’iniziativa, fortemente voluta dal figlio di Tonino Di Venanzio, Carlo, e dai nipoti, Fabio e Clorinda, c’è la volontà di tenere viva la memoria di uno degli artigiani-artisti più rappresentativi della fotografia d’Abruzzo.
“Vogliamo ricordare non solo il nostro affettuoso nonno, ma il fotografo Di Venanzio – spiega il nipote Fabio – con i suoi scatti che esprimono sogni e speranze della nostra gente. Nelle sue fotografie ci sono le persone dei nostri paesi, con le loro storie spesso sofferte ma comunque piene di speranza. Al lavoro nei campi, ma felici nei ritratti dei matrimoni, donne e uomini, spesso con i loro bambini, pronti ad emigrare”.