Festeggia il quarto di secolo di attività la libreria del fumetto più antica del Centro Italia: Acme fumetti di Pescara celebra i 25 anni in una città molto interessata alla nona arte.
La libreria specialistica Acme nasce nel 1995, quando a Pescara e nel centro Italia non esisteva praticamente niente per gli appassionati della cultura della fantasia e del fumetto: né Netflix né multisale, e con internet ancora ai primi vagiti, l’occasione di frequentare un luogo adatto alla passione per la nuvola è apparsa subito ghiotta.
La prima sede a Francavilla al Mare, da dove è iniziata la lunga “galoppata nerd”. Poi lo spostamento nelle storiche vetrine di via Bologna, a Pescara nel 1998, e da poco più di un anno nella centralissima via Palermo, nel nuovissimo fantasy store. Nel mezzo, tante attività culturali e didattiche, mostre personali di tavole e dipinti, laboratori sul disegno e reading serali con estratti di romanzi, saggi e fumetti. Poi gli stand tematici nelle importanti fiere di settore e gli incontri con gli autori più noti, tra i quali Giovanni Freghieri, il talento abruzzese Carmine di Giandomenico, Miguel Angel Martin, Davide Toffolo, Vincenzo Maisto, Giuseppe Candita e Fabrizio Pluc Di Nicola, quest’ultimo protagonista anche della puntata che Il lato positivo ha dedicato al fumetto e agli artisti che inorgogliscono l’Abruzzo.
Adalgisa Camerano Spelta Rapini, proprietaria di ACME, spiega la mission portata avanti finora:
“L’Acme ha manifestato sempre la volontà di affiancare l’attività di vendita alla crescita culturale del territorio, attraverso una specifica realtà identitaria fatta di immaginario, fantasia, superpoteri e responsabilità. Nella nuova sede, totalmente arredata a tema fantastico, festeggiamo l’importantissimo traguardo del quarto di secolo con l’intenzione di creare assieme alla cittadinanza appassionata ancora centinaia di eventi che tengano sempre attiva l’attenzione su questo splendido media comunicativo che è il Fumetto.
Essere la titolare della libreria Acme è innanzitutto una grande responsabilità, legata alla storia e all’identità del nome, responsabilità che viene accudita giorno dopo giorno con dedizione e passione per il media, coccolandolo con le attività culturali e le iniziative artistico/letterarie che ne elevano il potenziale da mero mezzo di intrattenimento a vero e proprio simbolo di espressione artistica e di aggregazione sociale per ogni fascia di età senza distinzioni”.
Del resto che il fumetto, che fino a qualche decennio fa era considerato una forma espressiva minore e riservato ai bambini, già da tempo ha raggiunto livelli eccelsi, sia nel disegno che nella qualità delle storie, consentendo al genere di catturare l’interesse anche degli adulti. Con l’avvento della graphic novel poi si è ulteriormente ampliato il parterre dei lettori che apprezzano quella che è stata chiamata la nona arte, definizione che ha ispirato anche la citata trasmissione di Rete8.
Oggi il fumetto è un vero e proprio mezzo di espressione artistico-letteraria, in grado di scalare i vertici delle classifiche editoriali e trovare la giusta collocazione in librerie specializzate e non. Il più grande studioso vivente del fumetto, Scott McCloud, lo definisce come “immagini e altre figure giustapposte in una deliberata sequenza, con lo scopo di comunicare informazioni e/o produrre una reazione estetica nel lettore”. Più prosaicamente, ma altrettanto efficacemente, Hugo Pratt la chiamava “Letteratura disegnata”. Sono in molti a ritenere che oggi il genere abbia raccolto l’eredità dei grandi romanzi d’avventura, o di di orrore e fantasia, creati da nomi come Verne, Poe, Lovecraft e Howard.
Nell’ultimo trentennio il fumetto si è ulteriormente evoluto legandosi a tematiche di graphic journalism o di denuncia sociale e oggi è parte integrante della cultura del leggere.