Il Covid non ferma la cultura, proseguono gli incontri promossi dai Premi internazionali Flaiano con gli autori trasmessi via Facebook.
Stavolta è di scena Chiara Francini che presenta il su quarto romanzo: “Il cielo stellato fa le fusa”, Rizzoli Editori, intervistata da Romina Remigio.
Da The Huffington Post
“Il quarto romanzo di Chiara Francini è ambientato sulle colline di Firenze, durante un giorno di maggio, in una dimora dal nome insolito: Villa Peyron al Bosco di Fontelucente. Nella magione si deve svolgere un convegno che come tema ha Cibo e Cultura. I partecipanti, provenienti da diverse nazioni, si lasceranno guidare dalla governante, la Lauretta, cuoca sopraffina. Ma un imprevisto li terrà rinchiusi più del previsto e così decideranno di ispirarsi al Decameron di Boccaccio, raccontandosi novelle. A narrare l’intera vicenda sarà Rollone il Vichingo, un gatto dal pelo fulvo, acuto e sensibile, che con il suo fare sornione animerà luci e ombre dei nostri protagonisti.
Come ben si intuisce dalla trama, il libro sovverte i canoni tradizionali della narrazione e si presenta, nella sua genialità, come la Comédie Humaine scritta da Honoré de Balzac in cui si descriveva la società da eterogenei punti di vista. Qui è stato fatto lo stesso tentativo e il risultato è davvero stupefacente.
Chiara Francini non è solo un’attrice raffinata che fa dell’ironia il suo vanto, ma è soprattutto una scrittrice colta e arguta che maneggia la lingua italiana con destrezza, giocando con le parole che tra le sue mani diventano creta da plasmare.
Ma attenzione, ogni storia ha dello straordinario: commuove, esalta, fa riflettere, sorridere, amare e anche un po’ sognare. Tutti possono ricevere incanto ed esserne ammaliati. Ciò avviene perché abbiamo un gran bisogno di storie belle, che chiudano il mondo fuori e ci permettano di respirare, immaginando magari un’altra vita.
Sembra quasi che queste novelle abbiano il compito di ispirarci, di farci assaporare la bellezza insita nelle piccole cose. Sta a noi saperne cogliere il senso e la magia tenera che, come coltre, tutto stravolge e avvolge”.