A Magliano dei Marsi, in Abruzzo, hanno ritrovato la libertà i due grifoni soccorsi a Natale dal reparto Carabinieri per la biodiversità. I grifoni sono stati rilasciati nella Riserva Statale Monte Velino (L’Aquila).
Gli esemplari di Gyps fulvus, che erano stati soccorsi a L’Aquila, hanno trascorso un breve periodo di acclimatazione trascorso presso le voliere della Riserva, gestita dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Castel di Sangro.
Gli animali, provenienti dalla colonia della Riserva del Monte Velino, erano stati trovati il 28 dicembre scorso in condizioni precarie: il primo, una femmina, era appollaiato sui binari della stazione ferroviaria di L’Aquila, mentre il secondo, un maschio, si aggirava nel parcheggio del Centro Commerciale L’Aquilone della stessa città. I Carabinieri Forestale ed il Reparto Carabinieri Biodiversità dell’Aquila li hanno subito soccorsi, vedendoli in chiara in difficoltà. Sono poi stati affidati alle cure dei Servizi Veterinari della ASL 01 L’Aquila, che ipotizzavano subito una possibile intossicazione da sostanze velenose. In seguito è stato allertato il Nucleo Antiveleno del Reparto Carabinieri Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che con i suoi cani addestrati per la ricerca di vettori avvelenati procedeva ad ispezionare un’ampia area a ridosso del Gran Sasso. È la stessa area frequentata nei giorni precedenti dai due grifoni, in base alle informazioni fornite dalle trasmittenti satellitari indossate dagli uccelli. Per fortuna non sono state trovate tracce di bocconi avvelenati.
Il 31 dicembre, migliorate le sue condizioni, la coppia di grifoni veniva trasferita presso le ampie voliere della Riserva del Monte Velino, dove ha immediatamente ripreso il volo verso la libertà.
Il grifone, estinto in epoca storica sugli Appennini Centrali a causa dell’espansione delle attività umane, è stato reintrodotto con successo, circa trent’anni fa, nella Riserva Naturale Statale del Monte Velino, che protegge, con i suoi 3.500 ettari di territorio, eccezionali valori ecologici tra i quali 10 habitat di interesse dell’Unione Europea, 600 specie vegetali e quasi tutte le specie di vertebrati tipiche degli Appennini. Il lavoro del reparto carabinieri per la biodiversità è stato al centro di una puntata della trasmissione Il lato positivo, in onda su Rete8: