Il rischio di contagio del nuovo Coronavirus in Abruzzo resta al minimo, tuttavia la Regione fa sapere di avere già attivato i protocolli per fronteggiare eventuali situazioni critiche.
I protocolli sono stati avviati seguendo i dettami della circolare diramata dal Ministero della Salute. L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha già presenziato ad una riunione presso il Dipartimento regionale. All’incontro, coordinato dalla dirigente del Servizio Prevenzione e Tutela sanitaria, Stefania Melena, hanno partecipato anche i Direttori delle malattie infettive e del rischio clinico delle Asl abruzzesi.
Per fornire linee guida comuni per fronteggiare eventuali casi sospetti di Coronavirus in Abruzzo, oggi sono convocati in assessorato i Direttori sanitari delle ASL ed i responsabili delle malattie infettive.
“In attesa delle decisioni degli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità – spiega l’assessore Verì – il nostro Ministero ha esplicitato i criteri per definire un caso sospetto: se un paziente che afferisse ai nostri servizi di assistenza avesse un quadro respiratorio severo che non ha un’altra causa nota accertata e presentasse un rapido deterioramento non diversamente esplicabile, è suggerito l’isolamento prudenziale respiratorio e da contatto. Consigliata anche la diagnosi molecolare su sangue e campioni respiratori per il nuovo Coronavirus. Per effettuare la conferma del sospetto diagnostico, in Abruzzo, come laboratorio regionale di riferimento, in prima istanza è stata individuata l’unità operativa complessa di microbiologia e virologia della Asl di Pescara. Per non diffondere la psicosi e scambiare il Coronavirus con le normali patologie respiratorie, anche di stagione, è importante rivolgersi sempre al proprio medico di famiglia, che saprà valutare il quadro clinico. Chiedo di evitare di recarsi direttamente ai pronti soccorso ospedalieri, andando ad affollare presidi che in questo periodo dell’anno sono già particolarmente in sofferenza”.