Muffe sulle finestre, erba incolta, illuminazione mancante da 4 anni nelle scale pubbliche e persone che cadono al buio, perché, ci spiegano i residenti, il Comune non ha pagato l’Enel (colpa, si fa per dire, dei cittadini morosi i quali, non pagando a loro volta le utenze al Comune hanno generato un debito ingente).
E poi infiltrazioni d’acqua, che stanno diventando l’incubo di chi vive nei quartieri del progetto Case o nei villaggi Map. Come quello di Sassa, dove ieri un inquilino è stato fatto evacuare. Nel suo appartamento l’acqua ha macerato il pavimento sino a ricadere all’esterno dell’abitato. Sono intervenuti i vigili del fuoco per i rilievi e i tecnici del Comune: una prassi ormai consolidata, una scena vista e rivista dai residenti delle new town dell’Aquila. Mentre “ai piani alti” il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e l’ex capo della Protezione civile che volle il progetto Case all’Aquila, Guido Bertolaso, continuano a rimpallarsi responsabilità.
La dirigente del servizio manutenzione del Comune, Enrica De Paolis, spiega che le infiltrazioni d’acqua non hanno determinato, per fortuna, problemi di staticità, o strutturali: basterà in sostanza togliere il tavolato, asciugarlo e riposizionarlo. Poi si dovrà raddrizzare la balconata pendente: “Il Comune farà anche dei sopralluoghi in tutti gli altri Map della stessa tipologia”, spiega la De Paolis.
E tutto tornerà come prima. Ma cosa sarebbe successo se si fosse atteso più tempo? Torna in tutta la sua portata il problema della manutenzione degli alloggi provvisori, tra balconi a rischio crollo e il cedimento di solai. Tra i vari casi anche quello di un solatio crollato l’inverno scorso in una delle palazzine già evacuate perché costruite con materiale scadente del progetto case di Sassa Scalo, per la rottura dovuta al ghiaccio delle tubature dell’acqua.