E’ stato condannato a sei anni e dieci mesi di reclusione l’ex assessore alla Cultura della Regione Abruzzo Luigi De Fanis.
La condanna è arrivata al tribunale di Pescara, a conclusione del processo su tangenti nella cultura scaturito dall’inchiesta “Il Vate”. De Fanis è stato anche condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’interdizione legale durante l’esecuzione della pena. Il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini aveva chiesto otto anni di reclusione. Assolti “perché il fatto non sussiste” gli altri tre imputati: Ermanno Falone, rappresentante legale dell’associazione Abruzzo Antico; Rosa Giammarco responsabile dell’Agenzia per la promozione culturale della Regione Abruzzo; l’imprenditore Antonio Di Domenica. Il Tribunale collegiale, presieduto da Maria Michela Di Fine, ha condannato l’ex assessore De Fanis per concussione, induzione e tentata induzione indebita a dare o promettere utilità peculato, truffa e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. L’imputato è stato assolto “perche’ il fatto non sussiste” dai reati di corruzione e abuso d’ufficio. De Fanis è stato condannato al risarcimento del danno, da liquidare in separata sede, a favore delle due parti civili, la Regione Abruzzo e Andrea Mascitti, l’imprenditore dello spettacolo che con la sua denuncia nel 2013 fece partire l’inchiesta. L’ex assessore alla Cultura dovrà anche versare una provvisionale a Mascitti pari a 20000 euro. Le motivazioni della sentenza saranno depositate il prossimo 10 ottobre. Per questa vicenda l’ex assessore De Fanis trascorse quattro mesi agli arresti domiciliari. Ad occuparsi delle indagini sono stati i carabinieri forestali di Pescara.